L’epatite E è una patologia virale con caratteristiche di epatite acuta. L’agente eziologico (Hepatitis E virus, HEV) è un ssRNA virus, classificato nel genere Hepevirus. Sulla base della sequenza nucleotidica della ORF2, il virus dell'HEV viene classificato in 4 genotipi, di cui i genotipi 1 e 2 identificati solo nell’uomo, mentre i genotipi 3 e 4 sono stati identificati sia nell’uomo sia in diverse specie animali (suino, cinghiale, cervo). Negli ultimi anni, nei paesi industrializzati, sono stati descritti un numero crescente di casi autoctoni alcuni legati al contatto diretto o indiretto con suini, cinghiali o cervi infetti. Attualmente HEV è considerato un agente di zoonosi e il suino un possibile serbatoio asintomatico. In questo lavoro sono stati analizzati sieri di suini sani prelevati da allevamenti della Sardegna e sieri provenienti da suini al macello, per valutare la presenza di anticorpi contro HEV. A tale scopo, è stata utilizzata la proteina del capside (ORF2) virale di un ceppo di HEV suino (g3), identificato in Italia, dopo clonaggio ed espressione nel sistema ricombinante di Baculovirus. Lo studio ha coinvolto 64 sieri suini, 24 sieri di cinghiali provenienti dalla Sardegna e 48 sieri provenienti da suini in fase di macellazione, rilevando un’elevata sieroprevalenza (130/134; 97%). I sieri sono stati testati mediante tre test sierologici: un in-house ELISA e un Western blotting, utilizzando come antigene la proteina ricombinante di HEV suino. Un test ELISA commerciale per la diagnosi nell’uomo è stato impiegato come gold standard, previo adattamento per l’utilizzo con sieri suini sostituendo l’anticorpo secondario. Il test commerciale “adattato” ha evidenziato positività in 110/134 sieri (82%), tutti confermati positivi anche nell’in-house ELISA. Tuttavia solo 85 sieri sono stati confermati positivi in WB. I sieri di cinghiale hanno mostrato con il test ELISA commerciale una sieroprevalenza del 27% (6/22), ma solo per due sieri la positività è stata riconfermata anche con gli altri due test. Presumibilmente i test per la ricerca degli anticorpi anti-HEV nel cinghiale necessitano di ulteriore messa a punto, conseguentemente i presenti dati sui cinghiali restano da confermare. In conclusione, il lavoro svolto supportato dall’analisi statistica, ha mostrato la validità del test in-house ELISA per la ricerca di anticorpi specifici di suino. Inoltre, i dati ottenuti mostrano un’elevata sieroprevalenza nei suini confermando la diffusa circolazione del virus dell'HEV negli allevamenti italiani.
Ponterio E., Di Bartolo I., Orrù G., Liciardi M., Ostanello F., Ruggeri F.M. (2011). Messa a punto di un test ELISA per la ricerca di anticorpi anti epatite E nel suino. ROMA : Istituto Superiore di Sanità.
Messa a punto di un test ELISA per la ricerca di anticorpi anti epatite E nel suino
PONTERIO, ELEONORA;OSTANELLO, FABIO;
2011
Abstract
L’epatite E è una patologia virale con caratteristiche di epatite acuta. L’agente eziologico (Hepatitis E virus, HEV) è un ssRNA virus, classificato nel genere Hepevirus. Sulla base della sequenza nucleotidica della ORF2, il virus dell'HEV viene classificato in 4 genotipi, di cui i genotipi 1 e 2 identificati solo nell’uomo, mentre i genotipi 3 e 4 sono stati identificati sia nell’uomo sia in diverse specie animali (suino, cinghiale, cervo). Negli ultimi anni, nei paesi industrializzati, sono stati descritti un numero crescente di casi autoctoni alcuni legati al contatto diretto o indiretto con suini, cinghiali o cervi infetti. Attualmente HEV è considerato un agente di zoonosi e il suino un possibile serbatoio asintomatico. In questo lavoro sono stati analizzati sieri di suini sani prelevati da allevamenti della Sardegna e sieri provenienti da suini al macello, per valutare la presenza di anticorpi contro HEV. A tale scopo, è stata utilizzata la proteina del capside (ORF2) virale di un ceppo di HEV suino (g3), identificato in Italia, dopo clonaggio ed espressione nel sistema ricombinante di Baculovirus. Lo studio ha coinvolto 64 sieri suini, 24 sieri di cinghiali provenienti dalla Sardegna e 48 sieri provenienti da suini in fase di macellazione, rilevando un’elevata sieroprevalenza (130/134; 97%). I sieri sono stati testati mediante tre test sierologici: un in-house ELISA e un Western blotting, utilizzando come antigene la proteina ricombinante di HEV suino. Un test ELISA commerciale per la diagnosi nell’uomo è stato impiegato come gold standard, previo adattamento per l’utilizzo con sieri suini sostituendo l’anticorpo secondario. Il test commerciale “adattato” ha evidenziato positività in 110/134 sieri (82%), tutti confermati positivi anche nell’in-house ELISA. Tuttavia solo 85 sieri sono stati confermati positivi in WB. I sieri di cinghiale hanno mostrato con il test ELISA commerciale una sieroprevalenza del 27% (6/22), ma solo per due sieri la positività è stata riconfermata anche con gli altri due test. Presumibilmente i test per la ricerca degli anticorpi anti-HEV nel cinghiale necessitano di ulteriore messa a punto, conseguentemente i presenti dati sui cinghiali restano da confermare. In conclusione, il lavoro svolto supportato dall’analisi statistica, ha mostrato la validità del test in-house ELISA per la ricerca di anticorpi specifici di suino. Inoltre, i dati ottenuti mostrano un’elevata sieroprevalenza nei suini confermando la diffusa circolazione del virus dell'HEV negli allevamenti italiani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.