Il tema dell’anonimato e della pseudo-epigrafia, evidentemente connessi a quello delle opere perdute, sollecita ormai da molti anni gli studiosi di letteratura latina medievale. L’«Archivio Integrato per il Medioevo» della S.I.S.M.E.L. (www.mirabile - web.it) segnala da solo più di quindicimila testi anonimi che attendono per la maggior parte di essere catalogati, editi e posti in relazione con quanto già conosciamo; ad essi se ne aggiungono moltissimi altri, che restano ancora del tutto nascosti nei manoscritti, anche perché in molte tipologie di fonti i testi sembrano moltiplicarsi su loro stessi e la circostanza della pluralità redazionale (con piglio autoriale più o meno spiccato) risulta la norma. Questi dati di fatto corrispondono alla consapevolezza che l’anonimato costituisce un problema storiografico complesso e di come alla condizione di anonimo possa corrispondere una molteplicità di circostanze significative, letterarie e culturali. Una storia letteraria fatta di testi anonimi (dovuti ad autori-nascosti, autori-collettivi, autori-diffusi) ci aiuta a comprendere la specificità culturale del Medioevo latino nel faticoso disimpegno dall’Antico che la caratterizza: in questa storia si apre un nuovo e grande capitolo nella storia dell’esperienza espressiva dell’umanità.
Santi, F. (In stampa/Attività in corso). OPA. Opere perdute e anonime (Secoli III-XV).
OPA. Opere perdute e anonime (Secoli III-XV)
Francesco Santi
In corso di stampa
Abstract
Il tema dell’anonimato e della pseudo-epigrafia, evidentemente connessi a quello delle opere perdute, sollecita ormai da molti anni gli studiosi di letteratura latina medievale. L’«Archivio Integrato per il Medioevo» della S.I.S.M.E.L. (www.mirabile - web.it) segnala da solo più di quindicimila testi anonimi che attendono per la maggior parte di essere catalogati, editi e posti in relazione con quanto già conosciamo; ad essi se ne aggiungono moltissimi altri, che restano ancora del tutto nascosti nei manoscritti, anche perché in molte tipologie di fonti i testi sembrano moltiplicarsi su loro stessi e la circostanza della pluralità redazionale (con piglio autoriale più o meno spiccato) risulta la norma. Questi dati di fatto corrispondono alla consapevolezza che l’anonimato costituisce un problema storiografico complesso e di come alla condizione di anonimo possa corrispondere una molteplicità di circostanze significative, letterarie e culturali. Una storia letteraria fatta di testi anonimi (dovuti ad autori-nascosti, autori-collettivi, autori-diffusi) ci aiuta a comprendere la specificità culturale del Medioevo latino nel faticoso disimpegno dall’Antico che la caratterizza: in questa storia si apre un nuovo e grande capitolo nella storia dell’esperienza espressiva dell’umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


