Nella Galeria de’ lesinanti. Ritratti di un’Accademia della spilorceria di inizio Seicento

The Galeria de’ lesinanti, attributed to Giulio Cesare Croce and preserved in manuscript 3878 VI.1 at the University Library of Bologna, was likely completed in December 1608. Although some uncertainty remains regarding the authorship – possibly due to transcription by Francesco Draghetti –, the work fits coherently within Croce’s corpus, continuing and expanding on the themes of Francesco Maria Vialardi’s successful treatise Della famosissima Compagnia della Lesina. With its strong theatrical and visual character, the interplay of the 50 drawings among the 69 illustrations, combined with numerous cultural references, situates the Galeria firmly within a well-established Sixteenth-Century literary tradition, in which caricature functions as a critical tool intertwined with a broader reflection on the metamorphosis of the human condition in the transition from the Archaic Age to Modernity.

La Galeria de’ lesinanti, attribuita a Giulio Cesare Croce e trasmessa dal manoscritto 3878 VI.1 della Biblioteca Universitaria di Bologna, fu verosimilmente portata a termine nel dicembre del 1608. Pur sussistendo alcune incertezze sull’autorialità del testo, riconducibili alla possibile trascrizione da parte di Francesco Draghetti, collaboratore di Croce, l’opera si inserisce con coerenza nella produzione dell’autore, proseguendo e ampliando le linee del fortunato trattato Della famosissima Compagnia della Lesina di Francesco Maria Vialardi. Alla luce della sua vocazione teatrale e visiva, è la trama dei 50 disegni presenti nelle 69 illustrazioni complessive, unitamente ai numerosi riferimenti culturali, a collocare la Galeria all’interno di una consolidata tradizione letteraria del Cinquecento, in cui la caricatura, impiegata come strumento critico, si intreccia con una più ampia riflessione sulla metamorfosi dell’uomo nel passaggio dall’età arcaica alla modernità.