Il volume ricostruisce la biografia umana e professionale di Alberto Calderara, maestro elementare, intellettuale e direttore didattico vissuto a Bologna tra la fine dell'Ottocento e il fascismo. La ricerca s'inserisce nel quadro degli studi nazionali ed internazionali sulla storia della professione docente (formazione iniziale, in itinere, forme di associazionismo e produzione culturale, aggiornamento costante ecc.), nonché della storia delle discipline scolastiche e della cultura empirica della scuola. In particolare aspira ad oltrepassare le tradizionali storie dei maestri e direttori costruite sulla legislazione scolastica e sui dibattiti pedagogici e politici per entrare nel merito del ‘farsi’ di una professione docente e direttiva al suo interno, tra cultura generale, teoria pedagogica e concrete prassi didattiche. Sul piano metodologico si sono analizzate le carte del Fondo personale del maestro Alberto Calderara conservate dalla famiglia e donate al Dipartimento di Scienze dell'Educazione di Bologna; si tratta di carte importanti relative alla sua formazione iniziale: documenti della carriera scolastica come alunno delle scuole elementari e poi della Scuola Normale di Forlimpopili (ove ebbe compagno di classe Benito Mussolini), quaderni di scuola suoi personali, corrispondenza privata e il suo diario privato dal 1903 al 1923); si tratta di carte relative alla sua formazione in servizio come docente sia nei legami con la cultura emergente all'epoca (Prezzolini, Papini, Lombardo Radice ecc.) sia come scrittore di poesie per Zanichelli e maestro di scuola (articoli su giornali, quaderni degli allievi, giornali di classe, relazioni, fotografie). La ricerca ha evidenziato non solo la microstoria di questo maestro e direttore particolare, ma anche la cultura magistrale diffusa nella città di Bologna tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, i dispositivi concettuali e materiali attuati dagli insegnanti di fronte ai continui cambiamenti politici e istituzionali della scuola elementare, in anni caratterizzati dalla crisi dell’età liberale, dall’introduzione della Riforma Gentile e dalla fascistizzazione della scuola, con il passaggio dalla pedagogia positivistico-herbartiana a quella dell’attivismo neoidealistico di Giuseppe Lombardo Radice. La ricerca ha altresì evidenziato -tramite una vicenda formativa particolare- aspetti più generali inerenti la storia della professionalità docente, la storia delle discipline scolastiche e della vita interna della scuola, tra indicazioni nazionali (legislazione, programmi ecc.), teorie pedagogiche e attuazioni pratiche legate alla lunga durata di prassi didattiche consolidate, entrando nelle pieghe della cultura empirica della scuola, quella realizzata davvero dai docenti e della cultura scolastica effettivamente prodotta.
M. D'Ascenzo (2011). Alberto Calderara. Microstoria di una professione docente tra Otto e Novecento. BOLOGNA : CLUEB.
Alberto Calderara. Microstoria di una professione docente tra Otto e Novecento
D'ASCENZO, MIRELLA
2011
Abstract
Il volume ricostruisce la biografia umana e professionale di Alberto Calderara, maestro elementare, intellettuale e direttore didattico vissuto a Bologna tra la fine dell'Ottocento e il fascismo. La ricerca s'inserisce nel quadro degli studi nazionali ed internazionali sulla storia della professione docente (formazione iniziale, in itinere, forme di associazionismo e produzione culturale, aggiornamento costante ecc.), nonché della storia delle discipline scolastiche e della cultura empirica della scuola. In particolare aspira ad oltrepassare le tradizionali storie dei maestri e direttori costruite sulla legislazione scolastica e sui dibattiti pedagogici e politici per entrare nel merito del ‘farsi’ di una professione docente e direttiva al suo interno, tra cultura generale, teoria pedagogica e concrete prassi didattiche. Sul piano metodologico si sono analizzate le carte del Fondo personale del maestro Alberto Calderara conservate dalla famiglia e donate al Dipartimento di Scienze dell'Educazione di Bologna; si tratta di carte importanti relative alla sua formazione iniziale: documenti della carriera scolastica come alunno delle scuole elementari e poi della Scuola Normale di Forlimpopili (ove ebbe compagno di classe Benito Mussolini), quaderni di scuola suoi personali, corrispondenza privata e il suo diario privato dal 1903 al 1923); si tratta di carte relative alla sua formazione in servizio come docente sia nei legami con la cultura emergente all'epoca (Prezzolini, Papini, Lombardo Radice ecc.) sia come scrittore di poesie per Zanichelli e maestro di scuola (articoli su giornali, quaderni degli allievi, giornali di classe, relazioni, fotografie). La ricerca ha evidenziato non solo la microstoria di questo maestro e direttore particolare, ma anche la cultura magistrale diffusa nella città di Bologna tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, i dispositivi concettuali e materiali attuati dagli insegnanti di fronte ai continui cambiamenti politici e istituzionali della scuola elementare, in anni caratterizzati dalla crisi dell’età liberale, dall’introduzione della Riforma Gentile e dalla fascistizzazione della scuola, con il passaggio dalla pedagogia positivistico-herbartiana a quella dell’attivismo neoidealistico di Giuseppe Lombardo Radice. La ricerca ha altresì evidenziato -tramite una vicenda formativa particolare- aspetti più generali inerenti la storia della professionalità docente, la storia delle discipline scolastiche e della vita interna della scuola, tra indicazioni nazionali (legislazione, programmi ecc.), teorie pedagogiche e attuazioni pratiche legate alla lunga durata di prassi didattiche consolidate, entrando nelle pieghe della cultura empirica della scuola, quella realizzata davvero dai docenti e della cultura scolastica effettivamente prodotta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.