La valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi - M.M.C. - è esplicitamente prevista dalle norme, le quali lasciano al datore di lavoro comunque libertà di applicazione dal punto di vista metodologico. Il punto fondante resta la considerazione dei diversi elementi di rischio, riportati nell’allegato VI del DLgs 626/94 e ripresi dall’allegato XXXIII del TU 81/2008, e della loro eventuale correlazione. Va infatti ricordato che il comitato degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito nel 1985 le “malattie correlate con il lavoro” come multifattoriali, a differenza delle “malattie professionali specifiche” per le quali è riscontrabile una relazione causa effetto diretta tra condizione lavorativa e malattia, e le patologie muscolo-scheletriche da M.M.C., rientrando nella prima categoria, possono essere indennizzate qualora venga riconosciuta l’origine professionale. Per M.M.C. si intende l’insieme delle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico. Tali operazioni, assai diffuse e comuni in ogni tipo di produzione industriale, agricola ed in particolare in tutte quelle attività inerenti al trasporto e stoccaggio dei materiali, sono spesso ripetitive ed eseguite con posture non corrette; inoltre va sottolineato che la movimentazione, non essendo quasi mai la principale attività cui sottoporre un materiale, viene perciò spesso eseguita in circostanze casuali, nelle situazioni più varie ed imprevedibili, rendendo più complessa la materia della sicurezza sul lavoro. Nei paesi industrializzati i disturbi muscolo – scheletrici sono una delle patologie più diffuse e dai costi sociali più elevati, a causa del grave problema provocato dall’elevato numero di giorni di assenza dal lavoro. Le operazioni che fanno parte della movimentazione manuale dei carichi comportano, per le loro caratteristiche, uno sforzo muscolare e una sollecitazione sui dischi della colonna vertebrale e, se svolte in condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di lesioni dorso-lombari e/o lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervovascolari. Il riferimento a tali specifici rischi è peraltro esemplificativo e non esclusivo, potendosi senza dubbio ritenere compresi nella tutela i pericoli di urto e di schiacciamento di parti del corpo che possono verificarsi in relazione alla movimentazione dei carichi.
E. FERRARI (2011). Gestione della prevenzione. BOLOGNA : ZANICHELLI.
Gestione della prevenzione
FERRARI, EMILIO
2011
Abstract
La valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi - M.M.C. - è esplicitamente prevista dalle norme, le quali lasciano al datore di lavoro comunque libertà di applicazione dal punto di vista metodologico. Il punto fondante resta la considerazione dei diversi elementi di rischio, riportati nell’allegato VI del DLgs 626/94 e ripresi dall’allegato XXXIII del TU 81/2008, e della loro eventuale correlazione. Va infatti ricordato che il comitato degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito nel 1985 le “malattie correlate con il lavoro” come multifattoriali, a differenza delle “malattie professionali specifiche” per le quali è riscontrabile una relazione causa effetto diretta tra condizione lavorativa e malattia, e le patologie muscolo-scheletriche da M.M.C., rientrando nella prima categoria, possono essere indennizzate qualora venga riconosciuta l’origine professionale. Per M.M.C. si intende l’insieme delle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico. Tali operazioni, assai diffuse e comuni in ogni tipo di produzione industriale, agricola ed in particolare in tutte quelle attività inerenti al trasporto e stoccaggio dei materiali, sono spesso ripetitive ed eseguite con posture non corrette; inoltre va sottolineato che la movimentazione, non essendo quasi mai la principale attività cui sottoporre un materiale, viene perciò spesso eseguita in circostanze casuali, nelle situazioni più varie ed imprevedibili, rendendo più complessa la materia della sicurezza sul lavoro. Nei paesi industrializzati i disturbi muscolo – scheletrici sono una delle patologie più diffuse e dai costi sociali più elevati, a causa del grave problema provocato dall’elevato numero di giorni di assenza dal lavoro. Le operazioni che fanno parte della movimentazione manuale dei carichi comportano, per le loro caratteristiche, uno sforzo muscolare e una sollecitazione sui dischi della colonna vertebrale e, se svolte in condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di lesioni dorso-lombari e/o lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervovascolari. Il riferimento a tali specifici rischi è peraltro esemplificativo e non esclusivo, potendosi senza dubbio ritenere compresi nella tutela i pericoli di urto e di schiacciamento di parti del corpo che possono verificarsi in relazione alla movimentazione dei carichi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.