Seppur con minori possibilità economiche ed industriali rispetto alle “potenze occidentali”, anche l’Italia era entrata nell’era del volo controllato (del «più pesante dell’aria») attraverso la terribile esperienza del Primo conflitto mondiale, ed aveva per questo anch’essa inizialmente ereditato il sogno collettivo di un’aeronautica garante della pace perpetua tra i popoli. Le avanzate capacità distruttive dimostrate dai velivoli militari al fronte avrebbero dovuto recedere a presidi di dissuasione permanente verso ogni tentativo di ripresa delle ostilità, permettendo così il libero sviluppo delle potenzialità di interconnessione umana e di benessere sociale promessi dalle linee di commercio e di pubblico servizio. In tale contesto - intersecando fonti inedite, repertori d’epoca e una vasta letteratura multidisciplinare - il libro ricostruisce criticamente la formazione di un pensiero e di una tensione progettuale del volo nel primo dopoguerra italiano: una autentica “rivoluzione antropologica verticale”, postasi a frontiera ultima della mobilità accelerata e universale offerta dalla civiltà delle macchine, avviata nella Penisola anche da personalità oggi dimenticate; su tutte quella del giornalista Tullo Morgagni, perito - con altre quindici persone - nel primo vero disastro aereo della storia nazionale (Verona, 2 agosto 1919). Tra slanci, resistenze, strumentalizzazioni e mitizzazioni, vengono riannodate le fila disperse della dialettica tra aeronautica militare e aviazione civile, così come evolutasi dalla crisi definitiva del sistema liberale sino agli ultimi momenti vitali del Regime fascista, con una particolare attenzione al capzioso investimento retorico e infrastrutturale che Mussolini farà riversare sulla sua Romagna natìa, per trasformarla artificialmente nella terra dell’Ala d’Italia, e quindi nella rappresentazione urbana del suo essere “primo pilota” ai comandi del Paese.
Guzzo, D. (2025). Il decollo dell’aviazione italiana. Propaganda, dibattiti e saperi tra le due Guerre. Roma : Carocci.
Il decollo dell’aviazione italiana. Propaganda, dibattiti e saperi tra le due Guerre
Domenico Guzzo
2025
Abstract
Seppur con minori possibilità economiche ed industriali rispetto alle “potenze occidentali”, anche l’Italia era entrata nell’era del volo controllato (del «più pesante dell’aria») attraverso la terribile esperienza del Primo conflitto mondiale, ed aveva per questo anch’essa inizialmente ereditato il sogno collettivo di un’aeronautica garante della pace perpetua tra i popoli. Le avanzate capacità distruttive dimostrate dai velivoli militari al fronte avrebbero dovuto recedere a presidi di dissuasione permanente verso ogni tentativo di ripresa delle ostilità, permettendo così il libero sviluppo delle potenzialità di interconnessione umana e di benessere sociale promessi dalle linee di commercio e di pubblico servizio. In tale contesto - intersecando fonti inedite, repertori d’epoca e una vasta letteratura multidisciplinare - il libro ricostruisce criticamente la formazione di un pensiero e di una tensione progettuale del volo nel primo dopoguerra italiano: una autentica “rivoluzione antropologica verticale”, postasi a frontiera ultima della mobilità accelerata e universale offerta dalla civiltà delle macchine, avviata nella Penisola anche da personalità oggi dimenticate; su tutte quella del giornalista Tullo Morgagni, perito - con altre quindici persone - nel primo vero disastro aereo della storia nazionale (Verona, 2 agosto 1919). Tra slanci, resistenze, strumentalizzazioni e mitizzazioni, vengono riannodate le fila disperse della dialettica tra aeronautica militare e aviazione civile, così come evolutasi dalla crisi definitiva del sistema liberale sino agli ultimi momenti vitali del Regime fascista, con una particolare attenzione al capzioso investimento retorico e infrastrutturale che Mussolini farà riversare sulla sua Romagna natìa, per trasformarla artificialmente nella terra dell’Ala d’Italia, e quindi nella rappresentazione urbana del suo essere “primo pilota” ai comandi del Paese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


