Come venivano percepite le città greche nel mondo mediterraneo antico? Riconoscendo un’autonomia culturale e politica delle città italiote al di là dei tradizionali legami coloniali, questo studio analizza le rappresentazioni della Magna Grecia elaborate dal mondo greco tra V e III secolo a.C. Dalla tensione tra identità greca e peculiarità locali nascono le complesse percezioni antiche della realtà magnogreca, laddove le città del litorale ionico – da Reggio a Taranto – oscillavano nell’immaginario greco tra inclusione ed esclusione dalla grecità. Attraverso l’analisi di fonti principalmente letterarie, si delineano due dimensioni: i modi in cui gli antichi interpretarono i caratteri distintivi degli Italioti alla luce della loro interazione con le popolazioni italiche, e la rielaborazione delle esperienze politiche di città la cui storia influenzò profondamente il pensiero greco e romano. Le rappresentazioni dell’eccesso sibarita, della raffinatezza tarantina e del buon ordinamento locrese esprimevano preoccupazioni centrali nel dibattito antico sul rapporto tra felicità civica, buone leggi e coesione sociale. La distanza geografica induceva quindi gli osservatori mediterranei a elaborare modelli e anti-modelli culturali che riflettevano le tensioni della loro stessa società. In questa prospettiva, l’alterità italiota si rivela specchio delle contraddizioni del mondo greco, prefigurando il processo attraverso cui Roma avrebbe reinterpretato l’eredità magnogreca secondo le proprie esigenze politiche e culturali.
Reali, F. (2025). Eudaimonia e nomos. Identità greca e alterità italiota tra V e III secolo a.C.. Bologna : Bologna University Press [10.30682/disciant8].
Eudaimonia e nomos. Identità greca e alterità italiota tra V e III secolo a.C.
Francesco Reali
2025
Abstract
Come venivano percepite le città greche nel mondo mediterraneo antico? Riconoscendo un’autonomia culturale e politica delle città italiote al di là dei tradizionali legami coloniali, questo studio analizza le rappresentazioni della Magna Grecia elaborate dal mondo greco tra V e III secolo a.C. Dalla tensione tra identità greca e peculiarità locali nascono le complesse percezioni antiche della realtà magnogreca, laddove le città del litorale ionico – da Reggio a Taranto – oscillavano nell’immaginario greco tra inclusione ed esclusione dalla grecità. Attraverso l’analisi di fonti principalmente letterarie, si delineano due dimensioni: i modi in cui gli antichi interpretarono i caratteri distintivi degli Italioti alla luce della loro interazione con le popolazioni italiche, e la rielaborazione delle esperienze politiche di città la cui storia influenzò profondamente il pensiero greco e romano. Le rappresentazioni dell’eccesso sibarita, della raffinatezza tarantina e del buon ordinamento locrese esprimevano preoccupazioni centrali nel dibattito antico sul rapporto tra felicità civica, buone leggi e coesione sociale. La distanza geografica induceva quindi gli osservatori mediterranei a elaborare modelli e anti-modelli culturali che riflettevano le tensioni della loro stessa società. In questa prospettiva, l’alterità italiota si rivela specchio delle contraddizioni del mondo greco, prefigurando il processo attraverso cui Roma avrebbe reinterpretato l’eredità magnogreca secondo le proprie esigenze politiche e culturali.| File | Dimensione | Formato | |
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