Quante e quali forme di violenze di genere e sui generi si celano nei complessi nodi della rete? Una problematica di “ieri”, amplificata dagli strumenti della comunicazione e della partecipazione di oggi, il web è abitato anche da cittadinanze tossiche, prevalentemente maschili e maschiliste, che le ricerche sottolineano sempre più legate a matrici ideologiche e politiche del “bianco suprematista”. In questo contributo, dunque, si vuole proporre un’analisi dei fenomeni più diffusi e dilaganti in internet di misoginia e linguaggio antifemminista che si trovano nelle community dominate principalmente da uomini eterosessuali cisgender su varie piattaforme di social media Si prendono in esame fenomeni caratterizzati da architetture più definite e organizzate contro le donne, quali la manosfera, neologismo che si è inizialmente utilizzato per identificare forum e comunità online dedicati a una varietà di interessi maschili, divenuta, invece, sempre più chiaramente una rete, contro l'emancipazione delle donne e che promuove convinzioni antifemministe e sessiste. Ad autoalimentare questa narrazione tossica contribuisce anche la subcultura dei forum dei cosiddetti incel, involuntary celibate, "celibe involontario", che utilizzano un linguaggio proprio e di un universo rappresentativo, capaci di fondare una narrativa del reale totalmente e ossessivamente incentrata sul risentito rifiuto della libertà e parità femminile. Per comprendere la portata e la complessità di questa violenza 2.0 derivata da una mascolinità tossica, che coinvolge in maniera trasversale territori e generazioni, si prende in considerazione anche il fenomeno del Gamergate, emerso in tutta la sua virulenza nel 2014, con la nota campagna di molestie e minacce, condotte perlopiù attraverso i social media quali Twitter, 4chan, ed altri, da parte di una comunità di videogiocatori sotto il nome di Gamegaters rivolta contro alcune donne dell’industria dei videogiochi, ovvero contro il femminismo nei videogiochi.

Nardone, R. (2025). Violenza e odio virtuale o reale? Le community videoludiche di mascolinità tossiche e il media-attivismo femminista. Milano : Franco Angeli.

Violenza e odio virtuale o reale? Le community videoludiche di mascolinità tossiche e il media-attivismo femminista

R. Nardone
2025

Abstract

Quante e quali forme di violenze di genere e sui generi si celano nei complessi nodi della rete? Una problematica di “ieri”, amplificata dagli strumenti della comunicazione e della partecipazione di oggi, il web è abitato anche da cittadinanze tossiche, prevalentemente maschili e maschiliste, che le ricerche sottolineano sempre più legate a matrici ideologiche e politiche del “bianco suprematista”. In questo contributo, dunque, si vuole proporre un’analisi dei fenomeni più diffusi e dilaganti in internet di misoginia e linguaggio antifemminista che si trovano nelle community dominate principalmente da uomini eterosessuali cisgender su varie piattaforme di social media Si prendono in esame fenomeni caratterizzati da architetture più definite e organizzate contro le donne, quali la manosfera, neologismo che si è inizialmente utilizzato per identificare forum e comunità online dedicati a una varietà di interessi maschili, divenuta, invece, sempre più chiaramente una rete, contro l'emancipazione delle donne e che promuove convinzioni antifemministe e sessiste. Ad autoalimentare questa narrazione tossica contribuisce anche la subcultura dei forum dei cosiddetti incel, involuntary celibate, "celibe involontario", che utilizzano un linguaggio proprio e di un universo rappresentativo, capaci di fondare una narrativa del reale totalmente e ossessivamente incentrata sul risentito rifiuto della libertà e parità femminile. Per comprendere la portata e la complessità di questa violenza 2.0 derivata da una mascolinità tossica, che coinvolge in maniera trasversale territori e generazioni, si prende in considerazione anche il fenomeno del Gamergate, emerso in tutta la sua virulenza nel 2014, con la nota campagna di molestie e minacce, condotte perlopiù attraverso i social media quali Twitter, 4chan, ed altri, da parte di una comunità di videogiocatori sotto il nome di Gamegaters rivolta contro alcune donne dell’industria dei videogiochi, ovvero contro il femminismo nei videogiochi.
2025
Battaglie quotidiane. La vittimizzazione centrata sui generi
102
119
Nardone, R. (2025). Violenza e odio virtuale o reale? Le community videoludiche di mascolinità tossiche e il media-attivismo femminista. Milano : Franco Angeli.
Nardone, R.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1027972
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