Sul finale di "4 passi fra le nuvole": genesi e attribuzione delle varianti

Il caso di studio qui proposto analizza la variantistica del finale del film "4 passi fra le nuvole" (1942), diretto da Alessandro Blasetti. Dalla sceneggiatura, conservata nel fondo personale del regista presso l’archivio della Biblioteca Renzo Renzi di Bologna (busta CP9, fascicolo 48), emerge una stratificazione di varianti del finale in cui il protagonista Paolo fa ritorno a casa: il primo strato, dattiloscritto, prevede un’inedita conclusione “ottimista” nella quale Paolo e la moglie hanno cambiato atteggiamento e si riappacificano; un secondo strato manoscritto amplia questa versione e la arricchisce di dialoghi e circostanze; infine, il terzo strato è in gran parte manoscritto sul retro di una pagina ed è la soluzione “amara” che confluirà nel film. Tra queste varianti non sussiste una sostanziale differenza di budget che giustifichi la preferenza di una sull’altra, perciò si tratterebbe di una precisa scelta poetica. La presente ricerca intende ricostruire le dinamiche attorno alla genesi dell’opera che hanno portato a selezionare una variante piuttosto che le altre, e cerca di attribuire responsabilità e peso alle professionalità coinvolte nella produzione, attraverso lo studio, tra gli altri, dei materiali d’archivio. Se tradizionalmente l’elaborazione della sceneggiatura è stata attribuita al lavoro collettivo di Cesare Zavattini (autore del soggetto insieme a Piero Tellini), Aldo De Benedetti, Giuseppe Amato e Alessandro Blasetti, i documenti testimoniano invece la responsabilità esclusiva di Aldo De Benedetti (su tutti, la lettera del 24/05/1963 di De Benedetti a Blasetti, fondo Blasetti, busta CRS05, fasc. 447), il cui nome fu inizialmente oscurato per questioni razziali. Tuttavia, la scelta del finale sembra invece essere stata voluta da Giuseppe Amato (su dichiarazione di Blasetti in "Il successo di un film incidente involontario", “Cinema Nuovo”, a. XXVII, n. 255, Torino settembre-ottobre 1978), notizia che contribuirebbe a ridefinire il ruolo del produttore durante la fase creativa.