I “porti urbani” a differenza dei nuovi porti commerciali hanno sempre fatto parte della città, anzi quasi sempre la città si è costruita a partire dai porti. Sono luoghi che partecipano o che hanno partecipato alla vita urbana. Il rapporto tra i nuclei urbani e le aree portuali è da tempo certamente problematico e questo ha prodotto condizioni di separatezza, e la presenza di diverse competenze interessate allo stesso luogo accentua questa problematica. Nei porti si svolge una attività produttiva intensa e le strutture messe in campo (grandi opere marittime, strumenti per la movimentazione merci, ecc.) rispondono soprattutto a criteri funzionali e sono, generalmente, infrastrutture senza forma. Le aree portuali in definitiva sono pezzi di città, oggi, formalmente strappati dal loro significato e funzione iniziale, enclave dentro la città. Ci si interroga, quindi, su come possiamo trasformare questi nuovi spazi in paesaggi urbani, rendendone riconoscibili le forme e il carattere. Per questi luoghi che hanno smarrito una forma che solo l’architettura può definire, il termine “ricostruzione” sembra il più adeguato a intercettare un criterio di lavoro all’interno della città esistente.
Malacarne, G. (2025). Porti urbani e nuove centralità. Menfi : Libria.
Porti urbani e nuove centralità
Gino Malacarne
2025
Abstract
I “porti urbani” a differenza dei nuovi porti commerciali hanno sempre fatto parte della città, anzi quasi sempre la città si è costruita a partire dai porti. Sono luoghi che partecipano o che hanno partecipato alla vita urbana. Il rapporto tra i nuclei urbani e le aree portuali è da tempo certamente problematico e questo ha prodotto condizioni di separatezza, e la presenza di diverse competenze interessate allo stesso luogo accentua questa problematica. Nei porti si svolge una attività produttiva intensa e le strutture messe in campo (grandi opere marittime, strumenti per la movimentazione merci, ecc.) rispondono soprattutto a criteri funzionali e sono, generalmente, infrastrutture senza forma. Le aree portuali in definitiva sono pezzi di città, oggi, formalmente strappati dal loro significato e funzione iniziale, enclave dentro la città. Ci si interroga, quindi, su come possiamo trasformare questi nuovi spazi in paesaggi urbani, rendendone riconoscibili le forme e il carattere. Per questi luoghi che hanno smarrito una forma che solo l’architettura può definire, il termine “ricostruzione” sembra il più adeguato a intercettare un criterio di lavoro all’interno della città esistente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


