In questo libro, l’A. affronta l’antagonismo illegittimo tra comunità e amministrazione pubblica, delineandone vicissitudini e conseguenze, ragioni e rimedi, sostenendo che esse non possono se non convergere verso un unico bene comune, fine ultimo al quale devono tendere; è questo un canone che provoca, infine, il superamento di ogni distinzione e indica spazi fertili di cooperazione, senza alcuna reciproca spogliazione (sylan). La comunità e l’amministrazione possono così, talora, anche attraversare i confini loro assegnati, o ritirarsi di fronte ad alcuni, estendere il loro campo di applicazione senza oltrepassare i limiti della legge, accrescere la propria influenza senza violare le regole fissate dal diritto; senza valide rivendicazioni o avventure corsare, consapevoli altresì che il loro perdurante immobilismo equivale al naufragio. Per l’A. la sana competizione nell’elaborare le iniziative per il bene comune aiuta ad evitare ogni sottomissione o sradicamento o l’uso smodato dei mezzi propri, nel rispetto del principio del dovere interno che lega comunità e amministrazione ai loro più alti principi interiori. Le relazioni dispotiche provocano soltanto un divenir altro per entrambe.
R. Pini (2011). Amministrazione pubblica e comunità. Intese perdute, limiti varcati e possibile cooperazione per il bene comune.. PADOVA : Cedam.
Amministrazione pubblica e comunità. Intese perdute, limiti varcati e possibile cooperazione per il bene comune.
PINI, ROLANDO
2011
Abstract
In questo libro, l’A. affronta l’antagonismo illegittimo tra comunità e amministrazione pubblica, delineandone vicissitudini e conseguenze, ragioni e rimedi, sostenendo che esse non possono se non convergere verso un unico bene comune, fine ultimo al quale devono tendere; è questo un canone che provoca, infine, il superamento di ogni distinzione e indica spazi fertili di cooperazione, senza alcuna reciproca spogliazione (sylan). La comunità e l’amministrazione possono così, talora, anche attraversare i confini loro assegnati, o ritirarsi di fronte ad alcuni, estendere il loro campo di applicazione senza oltrepassare i limiti della legge, accrescere la propria influenza senza violare le regole fissate dal diritto; senza valide rivendicazioni o avventure corsare, consapevoli altresì che il loro perdurante immobilismo equivale al naufragio. Per l’A. la sana competizione nell’elaborare le iniziative per il bene comune aiuta ad evitare ogni sottomissione o sradicamento o l’uso smodato dei mezzi propri, nel rispetto del principio del dovere interno che lega comunità e amministrazione ai loro più alti principi interiori. Le relazioni dispotiche provocano soltanto un divenir altro per entrambe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.