La prefazione considera lo sviluppo degli studi dell'agency in Italia, partenzo da alcune domande: perché la comunità scolastica che dovrebbe desiderare il meglio per tutti i suoi ragazzi - non uno di meno, aggiungiamo - fatica ad alimentare, in modo soddisfacente, l’ideale di una scuola come bene comune in grado di esistere come organizzazione di ben-essere? Perché fatica a prendersi cura della formazione di tutte le intelligenze in un contesto realmente inclusivo? Perché fatica a co-costruire innovazione (non solo tecnologica, ma didattica e sociale, culturale e relazionale, organizzativa e curriculare)? Dilatare lo sguardo sulla piena fioritura dell’umano - human flourishing di Martha Nussbaum - e su quanto ne limita l’apertura (per esempio la povertà educativa, la mancanza di equità, i bassi esiti di apprendimento, la difficoltà di apprendere ad apprendere) pone in luce come la questione non riguardi semplicemente “carenze” materiali o cognitive: bensì di come essa sia una condizione dinamica che impoverisce la possibilità stessa di avere un progetto di vita, di riconoscersi come soggetti capaci di scegliere, trasformare, contribuire alla vita sociale, culturale ed economica. In sintesi, limitare, se non impedire, la piena fioritura dell’umano, erode il capitale intellettuale, annulla la possibilità di creare innovazione, deteriora la qualità del ben-essere (well-being).
Ellerani, P. (2025). Prefazione. Milano : Franco Angeli.
Prefazione
Piergiuseppe Ellerani
Primo
2025
Abstract
La prefazione considera lo sviluppo degli studi dell'agency in Italia, partenzo da alcune domande: perché la comunità scolastica che dovrebbe desiderare il meglio per tutti i suoi ragazzi - non uno di meno, aggiungiamo - fatica ad alimentare, in modo soddisfacente, l’ideale di una scuola come bene comune in grado di esistere come organizzazione di ben-essere? Perché fatica a prendersi cura della formazione di tutte le intelligenze in un contesto realmente inclusivo? Perché fatica a co-costruire innovazione (non solo tecnologica, ma didattica e sociale, culturale e relazionale, organizzativa e curriculare)? Dilatare lo sguardo sulla piena fioritura dell’umano - human flourishing di Martha Nussbaum - e su quanto ne limita l’apertura (per esempio la povertà educativa, la mancanza di equità, i bassi esiti di apprendimento, la difficoltà di apprendere ad apprendere) pone in luce come la questione non riguardi semplicemente “carenze” materiali o cognitive: bensì di come essa sia una condizione dinamica che impoverisce la possibilità stessa di avere un progetto di vita, di riconoscersi come soggetti capaci di scegliere, trasformare, contribuire alla vita sociale, culturale ed economica. In sintesi, limitare, se non impedire, la piena fioritura dell’umano, erode il capitale intellettuale, annulla la possibilità di creare innovazione, deteriora la qualità del ben-essere (well-being).| File | Dimensione | Formato | |
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