Il contributo si propone, in primo luogo, di analizzare l’uso strategico del contenzioso dell’Unione a tutela dell’indipendenza del giudice comune, attraverso strumenti giurisdizionali, quali il rinvio pregiudiziale e la procedura d’infrazione (eventualmente accompagnata da misure provvisorie), volti ad accertare le violazioni dell’art. 2 TUE e a orientare l’azione degli Stati membri verso un riallineamento delle legislazioni nazionali ai valori dell’Unione, evidenziandone al contempo potenzialità e limiti strutturali e applicativi. In secondo luogo, lo scritto intende mettere in luce un trend emergente: l’utilizzo del ricorso di annullamento da parte della società civile – in particolare da parte di associazioni di magistrati – nonché del Parlamento europeo, al fine di contestare decisioni delle istituzioni dell’Unione (principalmente della Commissione) ritenute in contrasto con il requisito di rispettare lo stato di diritto e con il mandato costituzionale di tutelare i valori fondanti. L’analisi si sofferma altresì sugli ostacoli procedurali all’accesso alla giustizia in questo ambito che mal si conciliano con l’affermazione che l’Unione sia una «Comunità di diritto» . I valori sanciti dall’art. 2 TUE non devono informare esclusivamente l’azione degli Stati membri, ma devono anche permeare le scelte e gli atti delle stesse istituzioni europee che devono poter essere sottoposti al controllo giurisdizionale della Corte di giustizia.
Lanotte, M. (2025). Difendere la Rule of Law dagli Stati membri o (anche) dalle istituzioni europee? Trend emergenti nella tutela dell’indipendenza dei giudici. Napoli : Editoriale Scientifca.
Difendere la Rule of Law dagli Stati membri o (anche) dalle istituzioni europee? Trend emergenti nella tutela dell’indipendenza dei giudici
LANOTTE, MIRIANA
2025
Abstract
Il contributo si propone, in primo luogo, di analizzare l’uso strategico del contenzioso dell’Unione a tutela dell’indipendenza del giudice comune, attraverso strumenti giurisdizionali, quali il rinvio pregiudiziale e la procedura d’infrazione (eventualmente accompagnata da misure provvisorie), volti ad accertare le violazioni dell’art. 2 TUE e a orientare l’azione degli Stati membri verso un riallineamento delle legislazioni nazionali ai valori dell’Unione, evidenziandone al contempo potenzialità e limiti strutturali e applicativi. In secondo luogo, lo scritto intende mettere in luce un trend emergente: l’utilizzo del ricorso di annullamento da parte della società civile – in particolare da parte di associazioni di magistrati – nonché del Parlamento europeo, al fine di contestare decisioni delle istituzioni dell’Unione (principalmente della Commissione) ritenute in contrasto con il requisito di rispettare lo stato di diritto e con il mandato costituzionale di tutelare i valori fondanti. L’analisi si sofferma altresì sugli ostacoli procedurali all’accesso alla giustizia in questo ambito che mal si conciliano con l’affermazione che l’Unione sia una «Comunità di diritto» . I valori sanciti dall’art. 2 TUE non devono informare esclusivamente l’azione degli Stati membri, ma devono anche permeare le scelte e gli atti delle stesse istituzioni europee che devono poter essere sottoposti al controllo giurisdizionale della Corte di giustizia.| File | Dimensione | Formato | |
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