Il saggio nasce su invito del comitato scientifico del convegno palermitano del 2023 "Il Gruppo 63 Sessanta anni dopo", e si posiziona all'interno di una delle quattro sezioni del convegno medesimo, dal titolo "Numeri primi", destinata a prendere in esame autori non direttamente o continuativamente coinvolti nei lavori del Gruppo 63, come Malerba, Ferretti e Tadini, ma partecipi del clima sperimentale del tempo. Intento del saggio è ricostruire attraverso quali modalità operative Emilio Tadini, con il suo romanzo d'esordio "Le armi l'amore", rielabori le due più eminenti linee di ricerca del romanzo modernista, ossia la linea Proust e la linea Joyce, ma anche in che misura dialoghi con soluzioni più contemporanee: l'eredità di Faulkner, i paralleli percorsi del nouveau roman, la pulsione scopica ed ecfrastica, la tensione che si genera tra l'assenza delle immagini e la costruzione di una diegesi intimamente descrittiva. Si prende in esame l'importanza, per Tadini, della relazione tra il tempo fermo proprio della pittura e della fotografia, e del tempo a flusso dello stream of consciousness joyciano e della memoria involontaria proustiana. In conclusione, si evidenzia come le prove narrative del primo Tadini, pittore e critico d'arte, anticipino di alcuni decenni la presente fortuna del romanzo a fototesto o iconotesto di W.G. Sebald.
Weber, L. (2025). Da Brera a Palermo: un’altra via per il romanzo futuro con Butor e Simon. “Le armi l’amore” di Emilio Tadini. Bari : Les Flâneurs Edizioni.
Da Brera a Palermo: un’altra via per il romanzo futuro con Butor e Simon. “Le armi l’amore” di Emilio Tadini
Luigi Weber
2025
Abstract
Il saggio nasce su invito del comitato scientifico del convegno palermitano del 2023 "Il Gruppo 63 Sessanta anni dopo", e si posiziona all'interno di una delle quattro sezioni del convegno medesimo, dal titolo "Numeri primi", destinata a prendere in esame autori non direttamente o continuativamente coinvolti nei lavori del Gruppo 63, come Malerba, Ferretti e Tadini, ma partecipi del clima sperimentale del tempo. Intento del saggio è ricostruire attraverso quali modalità operative Emilio Tadini, con il suo romanzo d'esordio "Le armi l'amore", rielabori le due più eminenti linee di ricerca del romanzo modernista, ossia la linea Proust e la linea Joyce, ma anche in che misura dialoghi con soluzioni più contemporanee: l'eredità di Faulkner, i paralleli percorsi del nouveau roman, la pulsione scopica ed ecfrastica, la tensione che si genera tra l'assenza delle immagini e la costruzione di una diegesi intimamente descrittiva. Si prende in esame l'importanza, per Tadini, della relazione tra il tempo fermo proprio della pittura e della fotografia, e del tempo a flusso dello stream of consciousness joyciano e della memoria involontaria proustiana. In conclusione, si evidenzia come le prove narrative del primo Tadini, pittore e critico d'arte, anticipino di alcuni decenni la presente fortuna del romanzo a fototesto o iconotesto di W.G. Sebald.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


