Il saggio non intende ripercorrere una storia della deprivazione alimentare e dei mezzi per sfuggire alla “tirannia” della fame che si protrae nel “lungo periodo”, ma esclusivamente richiamare l’attenzione su alcuni momenti di questa precaria condizione di vita. Oltre a documentare la persistente malnutrizione di ampi settori della popolazione europea, si intende prendere in esame alcune ricerche che tematizzano il posto occupato dalle pratiche legate al consumo di cibo nella quotidianità dei gruppi meno abbienti in termini di identità, tempo, organizzazione materiale, relazioni sociali, aspirazioni e rappresentazioni. Lo studio socio-antropologico delle pratiche e dei comportamenti alimentari dei diversi gruppi consente inoltre una migliore comprensione di alcuni momenti della vita sociale e culturale degli individui, quali il rapporto che intrattengono con il proprio corpo, le relazioni tra i generi e le generazioni, la costruzione e la conservazione dell’identità, l’organizzazione della vita famigliare e del tempo di non lavoro. L’osservazione di ciò che un individuo mangia, e il modo in cui lo mangia, diventa lo strumento privilegiato per la comprensione di una cultura.

M. Bergamaschi (2011). Il pasto invisibile. Povertà alimentare e agency. MILANO : Franco Angeli.

Il pasto invisibile. Povertà alimentare e agency

BERGAMASCHI, MAURIZIO
2011

Abstract

Il saggio non intende ripercorrere una storia della deprivazione alimentare e dei mezzi per sfuggire alla “tirannia” della fame che si protrae nel “lungo periodo”, ma esclusivamente richiamare l’attenzione su alcuni momenti di questa precaria condizione di vita. Oltre a documentare la persistente malnutrizione di ampi settori della popolazione europea, si intende prendere in esame alcune ricerche che tematizzano il posto occupato dalle pratiche legate al consumo di cibo nella quotidianità dei gruppi meno abbienti in termini di identità, tempo, organizzazione materiale, relazioni sociali, aspirazioni e rappresentazioni. Lo studio socio-antropologico delle pratiche e dei comportamenti alimentari dei diversi gruppi consente inoltre una migliore comprensione di alcuni momenti della vita sociale e culturale degli individui, quali il rapporto che intrattengono con il proprio corpo, le relazioni tra i generi e le generazioni, la costruzione e la conservazione dell’identità, l’organizzazione della vita famigliare e del tempo di non lavoro. L’osservazione di ciò che un individuo mangia, e il modo in cui lo mangia, diventa lo strumento privilegiato per la comprensione di una cultura.
2011
Spazi di negoziazione. Povertà urbana e consumi alimentari
15
31
M. Bergamaschi (2011). Il pasto invisibile. Povertà alimentare e agency. MILANO : Franco Angeli.
M. Bergamaschi
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