Le prime armi in metallo, come asce e pugnali a manico fuso, assumono un valore simbolico oltre che funzionale, come testimoniato dall’arte rupestre e dai contesti funerari e votivi. Dalla metà del II millennio a.C., si registra un ampliamento e una diversificazione dell’armamentario, con la diffusione di lance, giavellotti e spade, il cui possesso diventa espressione di status e appartenenza ai ceti dominanti. Alcuni studiosi vedono in questo fenomeno la nascita di un’aristocrazia guerriera, mentre altri lo interpretano come un segno di più ampia diffusione della pratica militare nella popolazione. Recenti analisi funzionali e residue confermano l’utilizzo pratico di molte armi bronzee, sebbene alcune, come i pugnali, siano stati usati anche per scopi diversi, ad esempio nella macellazione. Particolare attenzione è rivolta alle spade a lingua da presa, in particolare al tipo ‘Naue II’, ampiamente diffuso tra il XIII e l’XI secolo a.C. L’esemplare della collezione Lazzari, pur assimilabile a questa tipologia, si distingue per l’assenza del rigonfiamento mediano, suggerendo un uso non convenzionale o simbolico.

Lago, G., Arena, A., Scarano, T. (2025). La spada a lingua da presa. Identità guerriera e armamento nel III e II Millennio a.C.. Bari : Edipuglia.

La spada a lingua da presa. Identità guerriera e armamento nel III e II Millennio a.C.

Giancarlo Lago
Primo
;
2025

Abstract

Le prime armi in metallo, come asce e pugnali a manico fuso, assumono un valore simbolico oltre che funzionale, come testimoniato dall’arte rupestre e dai contesti funerari e votivi. Dalla metà del II millennio a.C., si registra un ampliamento e una diversificazione dell’armamentario, con la diffusione di lance, giavellotti e spade, il cui possesso diventa espressione di status e appartenenza ai ceti dominanti. Alcuni studiosi vedono in questo fenomeno la nascita di un’aristocrazia guerriera, mentre altri lo interpretano come un segno di più ampia diffusione della pratica militare nella popolazione. Recenti analisi funzionali e residue confermano l’utilizzo pratico di molte armi bronzee, sebbene alcune, come i pugnali, siano stati usati anche per scopi diversi, ad esempio nella macellazione. Particolare attenzione è rivolta alle spade a lingua da presa, in particolare al tipo ‘Naue II’, ampiamente diffuso tra il XIII e l’XI secolo a.C. L’esemplare della collezione Lazzari, pur assimilabile a questa tipologia, si distingue per l’assenza del rigonfiamento mediano, suggerendo un uso non convenzionale o simbolico.
2025
Conservare per proteggere. La collezione "Antonio Lazzari" del Mar-Museo archeologico di Castro
73
74
Lago, G., Arena, A., Scarano, T. (2025). La spada a lingua da presa. Identità guerriera e armamento nel III e II Millennio a.C.. Bari : Edipuglia.
Lago, Giancarlo; Arena, Alberta; Scarano, Teodoro
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1019536
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact