Sull’argomento, ho scelto di esaminare due progetti appartenenti ad un determinato periodo storico, che hanno contribuito nel secondo dopoguerra a una riflessione collettiva sul monumento-memoriale. Si tratta del Monumento alla resistenza di Cuneo di Aldo Rossi (1962) e del Monumento Ossario dei partigiani caduti alla Certosa di Bologna di Piero Bottoni (1954-59). Questi progetti esprimono il senso proprio di «ammonimento» o «commemorazione», di qualcosa che è successo in passato di cui l’architettura si fa mezzo per tramandarne la memoria. Questi monumenti “mettono in scena il ricordo” di avvenimenti straordinari e tragici, volgendo il pensiero verso temi di riscatto morale e speranza. I progetti presentati affondano dunque le loro radici nella storia individuandone gli elementi immutabili e irriducibili che rimandano alla possibilità e all’urgenza di un ritrovato ordine come premessa necessaria per un linguaggio collettivo condiviso. Anche a ciò si deve l’aspirazione ad un’idea di architettura come coscienza civile, come ricerca di valori comuni da mettere in scena con le forme semplici dell’architettura che, proprio nella loro semplicità, incontrano le aspettative di una cultura e una coscienza collettiva popolare. Forme necessarie nel progetto del monumento.
Malacarne, G. (2025). Monumento-memoriale come "blocco di sensazioni". Milano : Franco Angeli.
Monumento-memoriale come "blocco di sensazioni"
Gino Malacarne
2025
Abstract
Sull’argomento, ho scelto di esaminare due progetti appartenenti ad un determinato periodo storico, che hanno contribuito nel secondo dopoguerra a una riflessione collettiva sul monumento-memoriale. Si tratta del Monumento alla resistenza di Cuneo di Aldo Rossi (1962) e del Monumento Ossario dei partigiani caduti alla Certosa di Bologna di Piero Bottoni (1954-59). Questi progetti esprimono il senso proprio di «ammonimento» o «commemorazione», di qualcosa che è successo in passato di cui l’architettura si fa mezzo per tramandarne la memoria. Questi monumenti “mettono in scena il ricordo” di avvenimenti straordinari e tragici, volgendo il pensiero verso temi di riscatto morale e speranza. I progetti presentati affondano dunque le loro radici nella storia individuandone gli elementi immutabili e irriducibili che rimandano alla possibilità e all’urgenza di un ritrovato ordine come premessa necessaria per un linguaggio collettivo condiviso. Anche a ciò si deve l’aspirazione ad un’idea di architettura come coscienza civile, come ricerca di valori comuni da mettere in scena con le forme semplici dell’architettura che, proprio nella loro semplicità, incontrano le aspettative di una cultura e una coscienza collettiva popolare. Forme necessarie nel progetto del monumento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


