Reimpiego e spolia di materiali antichi tra V e X secolo a Ravenna e nel suo territorio

The growth of Ravenna as a new disembedded capital, at the beginning of the 5th century, determined a redefinition of urban landscape with the construction of new monuental buildings destined to the Court and to the display of the Imperial power. In this urbanistic renewal materials and structures of the earlier Roman city have been consistently reemployed. Reuse of marbles, tiles and architectural material was considerable, due to economicand ‘ecologic’ reasons and the necessity for immediate furnishing of new structures for the Imperial burocracy and for the citizens. There-employment of ancient materials was so vast that most of the buildings of the previous Roman city have been destroyed –even the big important monuments. The abandoned temples, the area of the Forum, buildings for the administration and the civil basilica have all been completely absorbed and turned into this enormous urban fabrics, without leaving any material evidence. In this contribution spolia will be considered as a material of common use involved in this process of transformation of the ancient city together with the more important architectural elements. The main goal is to show that in this operation of recovery of building materials during the 5th and 6th cent. there was not only an ideological intention, but also practical needs, such as create new zone for the changing idea of an imperial center of power.

La crescita di Ravenna come nuova capitale ‘senza radici’, all’inizio del V secolo, determina una ridefinizione del paesaggio urbano con la costruzione di nuovi edifici monumentali destinati alla Corte e all’esibizione del potere imperiale. In questo rinnovamento urbanistico sono stati costantemente reimpiegati materiali e strutture della precedente città romana. Notevole fu il riutilizzo di marmi, lastre e materiale architettonico, per ragioni economiche ed “ecologiche” e per la necessità di fornire immediatamente nuove strutture per la burocrazia imperiale e per i cittadini. L’impiego dei materiali antichi fu così vasto che la maggior parte degli edifici della precedente città romana sono andati distrutti, anche i grandi monumenti importanti. I templi abbandonati, l’area del Foro, gli edifici per l’amministrazione e la basilica civile sono stati completamente assorbiti e trasformati in questo enorme tessuto urbano, senza lasciare alcuna testimonianza materiale. In questo contributo gli spolia verranno considerati come materiale di uso comune coinvolto in questo processo di trasformazione della città antica insieme agli elementi architettonici più importanti. L’obiettivo principale è quello di dimostrare che nell’operazione di recupero dei materiali edilizi avvenuta nel V e VI secolo non c’era solo un’intenzione ideologica, ma anche esigenze pratiche, come la creazione di un nuovo spazio per la costruizione dell’idea di un centro di potere imperiale.