Il presente contributo si propone di discutere il tema della "violenza politica" attraverso le chiavi di lettura teoriche della criminologia critica e della sociologia della devianza. L’analisi sarà arricchita con elementi concettuali di teoria e filosofia politica, nonché con alcuni riferimenti alla letteratura sociologica in tema di movimenti sociali. L’intento generale è quello di capire se sia oggi ipotizzabile una contro-politicizzazione1 della “questione criminale” (Melossi, Sozzo, Sparks 2011) nel quadro di un ragionamento che consideri la categoria di politico a partire da un punto di vista critico tanto del diritto, quanto dell’ampio concetto di “controllo sociale” (Melossi 2002). Si tratterà di analizzare le teorie e i concetti criminologici e sociologici che hanno ragionato sulla relazione tra la categoria del criminale e quella del politico, dotandosi di uno sguardo genealogico e storico, che sappia tracciare le continuità, ma anche immaginare le possibili linee di trasformazione e discontinuità. Ciò costituisce a mio avviso una sfida per la stessa criminologia critica, soprattutto se consideriamo quest’ultima come un modo di guardare alla questione criminale da differenti approcci teorici ed empirici, più che una disciplina dall’oggetto e dalla metodologia autonomi. Il merito di questa visione è stato esattamente quello di aver politicizzato la questione criminale mantenendo una tensione circolare tra teoria e pratiche socio-politiche; la domanda piuttosto è se sia necessario oggi ripoliticizzarla o politicizzarla in modo differente e inedito.
Marchio, V. (2021). I comportamenti sociali tra politicità, devianza e soggettività. Milano : Meltemi Press srl.
I comportamenti sociali tra politicità, devianza e soggettività
Veronica Marchio
2021
Abstract
Il presente contributo si propone di discutere il tema della "violenza politica" attraverso le chiavi di lettura teoriche della criminologia critica e della sociologia della devianza. L’analisi sarà arricchita con elementi concettuali di teoria e filosofia politica, nonché con alcuni riferimenti alla letteratura sociologica in tema di movimenti sociali. L’intento generale è quello di capire se sia oggi ipotizzabile una contro-politicizzazione1 della “questione criminale” (Melossi, Sozzo, Sparks 2011) nel quadro di un ragionamento che consideri la categoria di politico a partire da un punto di vista critico tanto del diritto, quanto dell’ampio concetto di “controllo sociale” (Melossi 2002). Si tratterà di analizzare le teorie e i concetti criminologici e sociologici che hanno ragionato sulla relazione tra la categoria del criminale e quella del politico, dotandosi di uno sguardo genealogico e storico, che sappia tracciare le continuità, ma anche immaginare le possibili linee di trasformazione e discontinuità. Ciò costituisce a mio avviso una sfida per la stessa criminologia critica, soprattutto se consideriamo quest’ultima come un modo di guardare alla questione criminale da differenti approcci teorici ed empirici, più che una disciplina dall’oggetto e dalla metodologia autonomi. Il merito di questa visione è stato esattamente quello di aver politicizzato la questione criminale mantenendo una tensione circolare tra teoria e pratiche socio-politiche; la domanda piuttosto è se sia necessario oggi ripoliticizzarla o politicizzarla in modo differente e inedito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


