Il contributo scaturisce dall’analisi di un nucleo di reperti di interesse numismatico attualmente affidato alla tutela della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, composto da materiali raccolti mediante ricognizioni di superficie, condotte entro i confini del territorio comunale di Granarolo dell’Emilia a partire dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso. Pur considerando i fattori limitativi derivanti dalla modalità adottata per il recupero delle evidenze monetali, espressi in prima istanza dalla casualità e dalla pressoché totale sporadicità dei rinvenimenti, ossia dall’assenza di sistematicità nella ricerca delle monete, i materiali rintracciati risultano comunque funzionali alla determinazione delle caratteristiche del numerario circolante, consentendo di tratteggiare, seppure grosso modo, le linee dello sviluppo insediativo ed economico dell’area tra l’avvio del processo di romanizzazione e il periodo tardoantico. Fatta eccezione per una dracma padana di III secolo a.C., un bronzo tolemaico battuto intorno alla metà del II a.C., un pezzo di epoca bizantina e quattro esemplari di età moderna, il campione di reperti numismatici sottoposti a verifica – ammontante a duecentocinquantasei esemplari – comprende monete di ambito romano, databili, nel loro complesso, entro gli estremi di un arco temporale piuttosto ampio, compreso tra fine III/inizi II secolo a.C. e IV-V d.C.
Filippini, E. (In stampa/Attività in corso). Reperti numismatici dal territorio di Granarolo dell’Emilia (BO). Quadro dei rinvenimenti da raccolte di superficie. Roma : Gangemi Editore.
Reperti numismatici dal territorio di Granarolo dell’Emilia (BO). Quadro dei rinvenimenti da raccolte di superficie
Filippini, Erica
In corso di stampa
Abstract
Il contributo scaturisce dall’analisi di un nucleo di reperti di interesse numismatico attualmente affidato alla tutela della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, composto da materiali raccolti mediante ricognizioni di superficie, condotte entro i confini del territorio comunale di Granarolo dell’Emilia a partire dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso. Pur considerando i fattori limitativi derivanti dalla modalità adottata per il recupero delle evidenze monetali, espressi in prima istanza dalla casualità e dalla pressoché totale sporadicità dei rinvenimenti, ossia dall’assenza di sistematicità nella ricerca delle monete, i materiali rintracciati risultano comunque funzionali alla determinazione delle caratteristiche del numerario circolante, consentendo di tratteggiare, seppure grosso modo, le linee dello sviluppo insediativo ed economico dell’area tra l’avvio del processo di romanizzazione e il periodo tardoantico. Fatta eccezione per una dracma padana di III secolo a.C., un bronzo tolemaico battuto intorno alla metà del II a.C., un pezzo di epoca bizantina e quattro esemplari di età moderna, il campione di reperti numismatici sottoposti a verifica – ammontante a duecentocinquantasei esemplari – comprende monete di ambito romano, databili, nel loro complesso, entro gli estremi di un arco temporale piuttosto ampio, compreso tra fine III/inizi II secolo a.C. e IV-V d.C.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


