Il contributo esamina una subdola forma di discriminazione connessa al parametro del sesso e cioè quella relativa alla salute delle donne. Il diritto alla salute viene sempre af-fermato in maniera neutrale per cui la salute rappresenta un bene sostanziale il cui pos-sesso e tutela coinvolge indiscriminatamente donne e uomini, ma la questione da indaga-re è se effettivamente questa neutralità corrisponda alla realtà, o se invece la concretizza-zione di tale diritto mostri una vocazione discriminante, per cui tutti godono del diritto alla salute ma qualcuno in fin dei conti ne gode in maniera più piena e completa. In tale ragionamento si colloca la “medicina di sesso e genere” indirizzata a conoscere in che modo le malattie di tutti gli organi e sistemi si manifestino nei due sessi, valutando non solo le differenze legate al fattore biologico del sesso, ma anche quelle connesse al genere rispetto ai sintomi delle malattie, alla necessità di percorsi diagnostici diversificati così come per le interpretazioni dei risultati, valutando le eterogenee risposte ai farmaci. La medicina di genere non è la medicina delle donne, ma un approccio che concretizza e va-lorizza il legame tra eguaglianza e salute da cui tutte e tutti possono trarre giovamento.
Rescigno, F. (2025). “C’è ancora domani…”. L’incompiuta cittadinanza politica femminile.. Torino : Giappichelli.
“C’è ancora domani…”. L’incompiuta cittadinanza politica femminile.
Francesca Rescigno
2025
Abstract
Il contributo esamina una subdola forma di discriminazione connessa al parametro del sesso e cioè quella relativa alla salute delle donne. Il diritto alla salute viene sempre af-fermato in maniera neutrale per cui la salute rappresenta un bene sostanziale il cui pos-sesso e tutela coinvolge indiscriminatamente donne e uomini, ma la questione da indaga-re è se effettivamente questa neutralità corrisponda alla realtà, o se invece la concretizza-zione di tale diritto mostri una vocazione discriminante, per cui tutti godono del diritto alla salute ma qualcuno in fin dei conti ne gode in maniera più piena e completa. In tale ragionamento si colloca la “medicina di sesso e genere” indirizzata a conoscere in che modo le malattie di tutti gli organi e sistemi si manifestino nei due sessi, valutando non solo le differenze legate al fattore biologico del sesso, ma anche quelle connesse al genere rispetto ai sintomi delle malattie, alla necessità di percorsi diagnostici diversificati così come per le interpretazioni dei risultati, valutando le eterogenee risposte ai farmaci. La medicina di genere non è la medicina delle donne, ma un approccio che concretizza e va-lorizza il legame tra eguaglianza e salute da cui tutte e tutti possono trarre giovamento.File | Dimensione | Formato | |
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