Responsabilità politica e accettabilità del rischio nella ponderazione precauzionale

Pur dovendo prendere in esame le istanze collettive, è necessario individuare un meccanismo per filtrare le paure delle comunità, per non cadere nella tentazione del precauzionismo di derivazione populistica. Ad avviso dell'autore, il meccanismo non può che essere quello di impostare procedimenti di valutazione dei dati e del rischio, che evitino automatiche prevaricazioni valoriali sulla scia delle paure dei gruppi sociali, che la politica si potrebbe sentire in dovere di assecondare. Invece, la politica deve essere la regia dell’amministrazione e della scelta precauzionale e deve approcciarsi ai problemi con ingenuità, senza posizioni precostituite. L’esito della ponderazione pubblica deve portare a determinazioni chiare, suffragate da riflessioni opinabili, ma incontestabili almeno nel metodo, la cui inattendibilità si affermerebbe, invece, per l’insufficienza del criterio o per il vizio del procedimento applicativo. Il contributo analizza il rapporto tra responsabilità politica e azione amministrativa precauzionale, nonchè le esigenze di identificazione del responsabilità della valutazione sulla accettabilità del rischio.