Il saggio pone al centro della propria riflessione pedagogica l’intreccio fra le categorie dell’abitare e dell’engagement interpretate come opzioni possibili di un’“esistenza autentica” impegnata e responsabile, nonché presupposto per le posture (etiche) inaugurate dall’abitare etico. Questo sintagma costituisce il filo rosso che permette di ricostruire un’articolata e complessa trama di significati in ordine al logos educativo, alla responsabilità etica e alla coappartenenza di specie. Inoltre unito all’engagement (nell’originaria accezione di “pensiero dell’impegno” radicale) individua un principio euristico-generativo ineludibile per la progettazione esistenziale. Di qui, l’abitare etico viene assunto come pretesto speculativo per decostruire e ri-orientare il discorso sull’educazione, con l’intento di far emergere un comprendere che si fa tensione trasformativa, sia in direzione della persona sia in direzione della realtà fattuale (versus le derive di un disengagement imperante). In gioco è la possibilità, per chi svolge compiti educativi - a livello professionale e/o genitoriale - di prendersi cura responsabilmente dell’Altro (discente, utente, figlio/a), accompagnandolo in un processo autoeducativo orientato da una responsabilità etica che si fa tensione progettuale in direzione utopica. Nella prima parte del saggio si discute intorno all’idea dell’abitare (e della casa) a partire dalla fondazione pedagogica di un’“esistenza autentica”. Radicando la riflessione su due contigui approcci epistemici (fenomenologico e problematicista) viene tracciato il perimetro di un’etica dell’abitare, del pensare e del con-dividere certo inattuale, eppure individuata come tensione progettuale per il cambiamento di sé e del mondo (l’óikos comune). Nella seconda parte, la possibile “altra via” dell’abitare etico come prospettiva aperta complessa, critica e regolativa viene tradotta secondo possibili declinazioni ed ipotesi di ricerca in relazione all’ascolto attivo, alla partecipazione e al motivo estetico.
M. Gallerani (2011). L'abitare etico. Per un'etica problematicista dell'abitare. NAPOLI : Loffredo.
L'abitare etico. Per un'etica problematicista dell'abitare
GALLERANI, MANUELA
2011
Abstract
Il saggio pone al centro della propria riflessione pedagogica l’intreccio fra le categorie dell’abitare e dell’engagement interpretate come opzioni possibili di un’“esistenza autentica” impegnata e responsabile, nonché presupposto per le posture (etiche) inaugurate dall’abitare etico. Questo sintagma costituisce il filo rosso che permette di ricostruire un’articolata e complessa trama di significati in ordine al logos educativo, alla responsabilità etica e alla coappartenenza di specie. Inoltre unito all’engagement (nell’originaria accezione di “pensiero dell’impegno” radicale) individua un principio euristico-generativo ineludibile per la progettazione esistenziale. Di qui, l’abitare etico viene assunto come pretesto speculativo per decostruire e ri-orientare il discorso sull’educazione, con l’intento di far emergere un comprendere che si fa tensione trasformativa, sia in direzione della persona sia in direzione della realtà fattuale (versus le derive di un disengagement imperante). In gioco è la possibilità, per chi svolge compiti educativi - a livello professionale e/o genitoriale - di prendersi cura responsabilmente dell’Altro (discente, utente, figlio/a), accompagnandolo in un processo autoeducativo orientato da una responsabilità etica che si fa tensione progettuale in direzione utopica. Nella prima parte del saggio si discute intorno all’idea dell’abitare (e della casa) a partire dalla fondazione pedagogica di un’“esistenza autentica”. Radicando la riflessione su due contigui approcci epistemici (fenomenologico e problematicista) viene tracciato il perimetro di un’etica dell’abitare, del pensare e del con-dividere certo inattuale, eppure individuata come tensione progettuale per il cambiamento di sé e del mondo (l’óikos comune). Nella seconda parte, la possibile “altra via” dell’abitare etico come prospettiva aperta complessa, critica e regolativa viene tradotta secondo possibili declinazioni ed ipotesi di ricerca in relazione all’ascolto attivo, alla partecipazione e al motivo estetico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.