In Ammiano Marcellino il campo semantico-lessicale della deformità è associato a rappresentazioni negative di categorie sociali o gruppi etnici (per es. eunuchi, Unni, Persiani). Tali rappresentazioni discendono da esperienze dirette o pregiudizi diffusi fatti proprio dallo storico su determinati comportamenti culturali, pratiche sociali o esibizione di “mostruosità” fisiche. Ma Ammiano utilizza anche l’aggettivazione deformis/deformitas per rendere più efficaci alcuni suoi ritratti individuali, di ambito etico e politico. L’obiettivo è di mettere appunto per lo più in evidenza le procedure stilistiche e retoriche con le quali lo storico applica il concetto della deformità in campo politico, partendo dai nessi animo deformis et habitus utilizzato per Petronio Probo (26.6.7) e retractus a deformi proposito (26.7.13) utilizzato per Valente. Per una più adeguata estensione di confronti e paralleli sulla documentazione tardoantica, l’indagine coinvolgerà anche autori di V e VI secolo d.C. Ma si cercherà altresì di risalire – tenendo sempre presente i diversi contesti storici di riferimento – a fonti e modelli letterari anteriori, che possano avere influenzato i moduli espressivi al centro dell’esame.
Girotti, B. (2025). Animo deforme, deforme proposito, deformi rovine. Strategie di comunicazione per rappresentazioni relative all’integrità corporea ma non solo (secc. IV e VI d.C.). Bologna : Pàtron.
Animo deforme, deforme proposito, deformi rovine. Strategie di comunicazione per rappresentazioni relative all’integrità corporea ma non solo (secc. IV e VI d.C.)
Girotti B.
2025
Abstract
In Ammiano Marcellino il campo semantico-lessicale della deformità è associato a rappresentazioni negative di categorie sociali o gruppi etnici (per es. eunuchi, Unni, Persiani). Tali rappresentazioni discendono da esperienze dirette o pregiudizi diffusi fatti proprio dallo storico su determinati comportamenti culturali, pratiche sociali o esibizione di “mostruosità” fisiche. Ma Ammiano utilizza anche l’aggettivazione deformis/deformitas per rendere più efficaci alcuni suoi ritratti individuali, di ambito etico e politico. L’obiettivo è di mettere appunto per lo più in evidenza le procedure stilistiche e retoriche con le quali lo storico applica il concetto della deformità in campo politico, partendo dai nessi animo deformis et habitus utilizzato per Petronio Probo (26.6.7) e retractus a deformi proposito (26.7.13) utilizzato per Valente. Per una più adeguata estensione di confronti e paralleli sulla documentazione tardoantica, l’indagine coinvolgerà anche autori di V e VI secolo d.C. Ma si cercherà altresì di risalire – tenendo sempre presente i diversi contesti storici di riferimento – a fonti e modelli letterari anteriori, che possano avere influenzato i moduli espressivi al centro dell’esame.| File | Dimensione | Formato | |
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