Futurability e nuovi sguardi sulla biblioteca d’Università

Oggi le biblioteche dotate di fondi storici appartenenti alle Università non si limitano alla conservazione del proprio patrimonio culturale, ricevuto attraverso vie diverse. Lo studio, la catalogazione, la gestione delle raccolte si affiancano all’ampia offerta di servizi di informazione bibliografica, di sostegno alla ricerca scientifica e alla didattica, e si completano con attività di valorizzazione dei fondi storici e dei servizi relativi. In linea con gli obiettivi della propria Università d’appartenenza, le biblioteche patrimoniali si aprono alla società e si sforzano di avvicinare un pubblico non solo accademico. La valorizzazione del patrimonio bibliografico è basilare tanto per assicurare la sua conservazione quanto per garantire la conoscenza della sua eredità storica da parte delle generazioni presenti e future. Attraverso le mostre, i convegni, i social network e varie attività rivolte a ogni tipo di pubblico, il valore del patrimonio bibliografico, ancora assai sconosciuto, è trasmesso oltre la ristretta comunità accademica e accompagna la sua trasformazione in bene comune. La valutazione di queste attività di valorizzazione, come molte altre iniziative promosse dalle biblioteche, aiuta a garantire che le risorse e gli sforzi investiti siano veramente efficaci. La valutazione consente di identificare aree di miglioramento nei processi di gestione, nei metodi della valorizzazione e nella pianificazione, che facilita il costante ascolto delle mutevoli esigenze degli utenti. Ma la valutazione non può limitarsi a stabilire indicatori quantitativi che forniscano informazioni rilevanti ma incomplete. Misurare l’impatto reale delle attività di promozione del patrimonio è impegnativo e richiede una metodologia rigorosa e una pianificazione adeguata. Un simile orientamento impone una riflessione costante e consente di adeguare le strategie, rafforzando la rilevanza della biblioteca all’interno della sua istituzione.