Semplici coltivatori della terra – prima mezzadri, poi affittuari – i Cervi sono entrati a pieno titolo nel pantheon dei martiri per la libertà e la democrazia. A loro sono dedicate vie, scuole e istituti di ogni genere. Il saggio ripercorre la breve e aurorale esperienza di resistenza della famiglia Cervi – dal boicottaggio delle consegne agli ammassi alla festa organizzata per la caduta del fascismo, dall'accoglienza offerta a perseguitati politici, prigionieri alleati, disertori sovietici fino alla presa delle armi e all'avvio in montagna – mettendo in evidenza le discrepanze tra ricostruzione storica e definizione nella memoria nazionale a metà anni '50 di un'esperienza di "Resistenza prima della Resistenza", precocemente interrotta dagli arresti, dalla detenzione e infine dalla condanna a morte, eseguita a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943. L'uccisione contemporanea di sette fratelli ne segna infatti indelebilmente il ricordo quale simbolo dell'antifascismo e dell'estremo sacrificio per la lotta di liberazione, sebbene la lora storia sia parallelamente rimasta ai margini della storiografia sulla lotta partigiana in Italia.
Rovatti, T. (2024). Resistenti prima della Resistenza? L’esperienza partigiana dei Cervi. Roma : Viella.
Resistenti prima della Resistenza? L’esperienza partigiana dei Cervi
Toni Rovatti
2024
Abstract
Semplici coltivatori della terra – prima mezzadri, poi affittuari – i Cervi sono entrati a pieno titolo nel pantheon dei martiri per la libertà e la democrazia. A loro sono dedicate vie, scuole e istituti di ogni genere. Il saggio ripercorre la breve e aurorale esperienza di resistenza della famiglia Cervi – dal boicottaggio delle consegne agli ammassi alla festa organizzata per la caduta del fascismo, dall'accoglienza offerta a perseguitati politici, prigionieri alleati, disertori sovietici fino alla presa delle armi e all'avvio in montagna – mettendo in evidenza le discrepanze tra ricostruzione storica e definizione nella memoria nazionale a metà anni '50 di un'esperienza di "Resistenza prima della Resistenza", precocemente interrotta dagli arresti, dalla detenzione e infine dalla condanna a morte, eseguita a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943. L'uccisione contemporanea di sette fratelli ne segna infatti indelebilmente il ricordo quale simbolo dell'antifascismo e dell'estremo sacrificio per la lotta di liberazione, sebbene la lora storia sia parallelamente rimasta ai margini della storiografia sulla lotta partigiana in Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


