Il delfino comune (Delphinus delphis, Linnaeus, 1785) è una delle specie più enigmatiche del Mar Mediterraneo. Un tempo ampiamente diffusa, alla fine degli anni '60 ha subìto un declino significativo in gran parte del bacino. Le ragioni e i meccanismi alla base di questo declino rimangono in gran parte sconosciuti o poco compresi. Tuttavia, è stata identificata una serie di potenziali cause, tra cui le campagne di abbattimento, la morte accidentale in attrezzi da pesca, la ridotta disponibilità di prede e il degrado dell'habitat. Le stime attuali ottenute da indagini e campagne di monitoraggio suggeriscono la completa assenza o la quasi scomparsa dei delfini comuni dalle aree storicamente note per ospitare popolazioni consistenti. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha designato la sottopopolazione di delfino comune del Mediterraneo come "Endangered". Abbiamo ricostruito la poco conosciuta storia naturale di questa specie utilizzando reperti museali osteologici degli ultimi due secoli. L'approccio multidisciplinare, che consiste nell'analisi genetica del DNA antico, nella morfometria geometrica dei crani e nell'analisi degli isotopi stabili del collagene, ha permesso di comprendere meglio l'ecologia della popolazione storica di delfino comune del Mediterraneo. I principali risultati della ricerca includono: i) l'approccio integrato molecolare/morfometrico ha permesso di identificare con successo gli esemplari museali a livello specie-specifico e di evidenziare errori di identificazione nelle collezioni museali e nella letteratura storica, i quali rappresentano un bias nell'identificazione delle specie di delfini mediterranei e nella conoscenza della loro storia demografica ed ecologica; ii) le analisi genomiche preliminari hanno evidenziato la perdita della diversità genetica di D. delphis nel corso degli ultimi decenni; ii) i risultati dell'analisi degli isotopi stabili (δ13C e δ15N) indicano diversi modelli ecologici e/o trofici del delfino comune mediterraneo nel corso del tempo, suggerendo un possibile spostamento della nicchia ecologica nel corso degli ultimi secoli. In conclusione, i risultati suggeriscono che il declino del delfino comune sia stato innescato da un insieme di fattori di natura antropogenica che hanno portato non solo alla competizione con l’uomo, ma anche a una competizione interspecifica con altre due specie ampiamente diffuse nel Mediterraneo: Stenella coeruleoalba e Tursiops truncatus.
Pasino, M., Cilli, E., Gnone, G., Iacovelli, M.V., Iacumin, P., Podestà, M., et al. (2024). IL DELFINO COMUNE DEL MEDITERRANEO: RICOSTRUZIONE DELLA STORIA ECOLOGICA ED EVOLUTIVA ATTRAVERSO I REPERTI OSTEOLOGICI.
IL DELFINO COMUNE DEL MEDITERRANEO: RICOSTRUZIONE DELLA STORIA ECOLOGICA ED EVOLUTIVA ATTRAVERSO I REPERTI OSTEOLOGICI
Pasino Martina;Cilli Elisabetta;Iacovelli Maria Vittoria;Tinti Fausto
2024
Abstract
Il delfino comune (Delphinus delphis, Linnaeus, 1785) è una delle specie più enigmatiche del Mar Mediterraneo. Un tempo ampiamente diffusa, alla fine degli anni '60 ha subìto un declino significativo in gran parte del bacino. Le ragioni e i meccanismi alla base di questo declino rimangono in gran parte sconosciuti o poco compresi. Tuttavia, è stata identificata una serie di potenziali cause, tra cui le campagne di abbattimento, la morte accidentale in attrezzi da pesca, la ridotta disponibilità di prede e il degrado dell'habitat. Le stime attuali ottenute da indagini e campagne di monitoraggio suggeriscono la completa assenza o la quasi scomparsa dei delfini comuni dalle aree storicamente note per ospitare popolazioni consistenti. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha designato la sottopopolazione di delfino comune del Mediterraneo come "Endangered". Abbiamo ricostruito la poco conosciuta storia naturale di questa specie utilizzando reperti museali osteologici degli ultimi due secoli. L'approccio multidisciplinare, che consiste nell'analisi genetica del DNA antico, nella morfometria geometrica dei crani e nell'analisi degli isotopi stabili del collagene, ha permesso di comprendere meglio l'ecologia della popolazione storica di delfino comune del Mediterraneo. I principali risultati della ricerca includono: i) l'approccio integrato molecolare/morfometrico ha permesso di identificare con successo gli esemplari museali a livello specie-specifico e di evidenziare errori di identificazione nelle collezioni museali e nella letteratura storica, i quali rappresentano un bias nell'identificazione delle specie di delfini mediterranei e nella conoscenza della loro storia demografica ed ecologica; ii) le analisi genomiche preliminari hanno evidenziato la perdita della diversità genetica di D. delphis nel corso degli ultimi decenni; ii) i risultati dell'analisi degli isotopi stabili (δ13C e δ15N) indicano diversi modelli ecologici e/o trofici del delfino comune mediterraneo nel corso del tempo, suggerendo un possibile spostamento della nicchia ecologica nel corso degli ultimi secoli. In conclusione, i risultati suggeriscono che il declino del delfino comune sia stato innescato da un insieme di fattori di natura antropogenica che hanno portato non solo alla competizione con l’uomo, ma anche a una competizione interspecifica con altre due specie ampiamente diffuse nel Mediterraneo: Stenella coeruleoalba e Tursiops truncatus.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.