Emanuele de Lubelza (1750-1832). Un accademico ex-gesuita e lo scritto del bolognese Bartolomeo Maria Dal Monte "Gesù al cuore del sacerdote" (1775).

L’operetta del sacerdote Bartolomeo Dal Monte, fondatore a Bologna dell’Opera delle missioni, "Gesù al cuore del sacerdote secolare o regolare. Ovvero Considerazioni ecclesiastiche per ogni giorno del mese" (1775) ebbe fortuna e divenne testo conosciuto ed utilizzato dal clero come confermano numerose testimonianze e le ristampe fino a quella della Tipografia Vaticana del 1906. Al successo del libretto fa da contraltare un testo, circolato in forma manoscritta, nel quale Emanuele de Lubelza (1750-1832) ne criticava aspramente alcune parti specie in relazione alla necessità dell’orazione e mentale. Il gaditano Lubelza faceva parte di quel gruppo di gesuiti che giunti nei territori emiliano romagnoli a seguito della espulsione della Compagnia di Gesù dai territori spagnoli vi si stabilirono in maniera definitiva dopo la soppressione dell’ordine. L’ex-gesuita spagnolo, appartenente alla diocesi di Rimini, divenne figura di spicco nella vita culturale e punto di riferimento di numerosi intellettuali.