La mostra è il risultato di un percorso concettuale e sperimentale teso a trasformare l’esperienza di vita degli universitari a Bologna in materia da museo all’interno dei percorsi espositivi del Meus, Museo Europeo degli Studenti. L’installazione è un tentativo di individuazione e reinterpretazione di alcuni oggetti simbolo, di uso quotidiano, del contesto studentesco, in rappresentanza della sua vitalità e continuità. Attraverso alcune tematiche considerate centrali dell’essere studente a Bologna – il pendolarismo, la socialità, l’esperienza di convivenza, la laurea e le rivendicazioni femministe e abitative – la mostra offre una serie di istantanee oggettuali della storia autobiografica degli studenti Unibo. Gli oggetti espositi sono introdotti dai graffiti che tappezzano i muri del quartiere universitario, qui intesi come espressione di un sentire condiviso. Nel percorso espositivo, riconoscibile grazie al colore delle mura della città, l’arancione, gli oggetti e i vissuti degli studenti di oggi si mescolano con quelli custoditi dal museo, appartenuti agli universitari nell’arco di nove secoli. Il risultato è un gioco di contrasti e analogie che invita riflettere sulla dinamicità e insieme sulle persistenze dell’esperienza formativa e di vita che caratterizza la città di Bologna, sede della più antica università del mondo. Il progetto espositivo è nato all’interno dell’insegnamento di Storia delle religioni: oggetti e patrimoni per il corso di laurea magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia dell’Università di Bologna sotto la direzione delle professoresse Francesca Sbardella, storica delle religioni e antropologa, Laura Pasquini, storica dell’arte e museologa e Maria Teresa Guerrini, storica moderna e referente scientifico del MEUS.

Sbardella, F., Pasquini, L., Guerrini, M.T. (2024). Bologna sarà transitoria, ma io mi sento a casa. Studiare, abitare, vivere all'ombra delle due torri..

Bologna sarà transitoria, ma io mi sento a casa. Studiare, abitare, vivere all'ombra delle due torri.

F. Sbardella;L. Pasquini;M. T. Guerrini
2024

Abstract

La mostra è il risultato di un percorso concettuale e sperimentale teso a trasformare l’esperienza di vita degli universitari a Bologna in materia da museo all’interno dei percorsi espositivi del Meus, Museo Europeo degli Studenti. L’installazione è un tentativo di individuazione e reinterpretazione di alcuni oggetti simbolo, di uso quotidiano, del contesto studentesco, in rappresentanza della sua vitalità e continuità. Attraverso alcune tematiche considerate centrali dell’essere studente a Bologna – il pendolarismo, la socialità, l’esperienza di convivenza, la laurea e le rivendicazioni femministe e abitative – la mostra offre una serie di istantanee oggettuali della storia autobiografica degli studenti Unibo. Gli oggetti espositi sono introdotti dai graffiti che tappezzano i muri del quartiere universitario, qui intesi come espressione di un sentire condiviso. Nel percorso espositivo, riconoscibile grazie al colore delle mura della città, l’arancione, gli oggetti e i vissuti degli studenti di oggi si mescolano con quelli custoditi dal museo, appartenuti agli universitari nell’arco di nove secoli. Il risultato è un gioco di contrasti e analogie che invita riflettere sulla dinamicità e insieme sulle persistenze dell’esperienza formativa e di vita che caratterizza la città di Bologna, sede della più antica università del mondo. Il progetto espositivo è nato all’interno dell’insegnamento di Storia delle religioni: oggetti e patrimoni per il corso di laurea magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia dell’Università di Bologna sotto la direzione delle professoresse Francesca Sbardella, storica delle religioni e antropologa, Laura Pasquini, storica dell’arte e museologa e Maria Teresa Guerrini, storica moderna e referente scientifico del MEUS.
2024
Sbardella, F., Pasquini, L., Guerrini, M.T. (2024). Bologna sarà transitoria, ma io mi sento a casa. Studiare, abitare, vivere all'ombra delle due torri..
Sbardella, F.; Pasquini, L.; Guerrini, M. T.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1011575
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