Il “movimento illirico” si sviluppò in Croazia negli anni trenta del XIX sec., nel contesto del risveglio delle nazionalità. Il suo esponente di maggior spicco fu Ljudevit Gaj (1809-1872), allievo di Kollár e Šafárik, che si impegnò in primo luogo nella creazione di una varietà unitaria di serbo-croato, innestandosi nel processo già in atto di formazione della lingua serba, cui aveva dato un decisivo contributo Vuk Karadžić (1787-1864) con la Descrizione della lingua serba (1815). A Gaj in particolare si deve l’Abbozzo di ortografia croato-slava (1830), in cui si adottano i segni diacritici simili a quelli dell’alfabeto ceco. Per avvicinarsi alle parlate serbe inoltre scelse la variante štokava (dal pronome što ‘che cosa’), abbandonando la parlata di Zagabria (v. supra). Il movimento illirico, pur ristretto allo strato colto della società del tempo, si oppose ai processi di magiarizzazione, favorì la diffusione della cultura “illirica”, promuovendo la pubblicazione di riviste e saggi e l’uso del croato nelle scuole. In questo contesto sorse la Matica ilirska (1842), che poi prese il nome di Hrvatska Matica (1874) che diventò il più autorevole editore di libri in croato. Il movimento illirico fu ben visto inizialmente dalle autorità asburgiche che vi vedevano un polo di attrazione per le popolazioni slavo-meridionali, anche al di là dei confini dell’impero, ma suscitò forti resistenze nell’ambito serbo che temeva la cattolicizzazione e croatizzazione della propria cultura, nè ebbe successo fra gli sloveni. In seguito i rapporti sempre più stretti con lo slavofilismo russo mutarono l’atteggiamento delle autorità sia a Vienna sia a Budapest, e la crisi del 1848 ne segnò il defintivo tramonto. Bibliografia: E.M. Despalatovic, Ljudevit Gaj and the Illyrian Movement, New York, London 1975.
Alberti, A. (2023). Iliryzm. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Iliryzm
Alberto alberti
2023
Abstract
Il “movimento illirico” si sviluppò in Croazia negli anni trenta del XIX sec., nel contesto del risveglio delle nazionalità. Il suo esponente di maggior spicco fu Ljudevit Gaj (1809-1872), allievo di Kollár e Šafárik, che si impegnò in primo luogo nella creazione di una varietà unitaria di serbo-croato, innestandosi nel processo già in atto di formazione della lingua serba, cui aveva dato un decisivo contributo Vuk Karadžić (1787-1864) con la Descrizione della lingua serba (1815). A Gaj in particolare si deve l’Abbozzo di ortografia croato-slava (1830), in cui si adottano i segni diacritici simili a quelli dell’alfabeto ceco. Per avvicinarsi alle parlate serbe inoltre scelse la variante štokava (dal pronome što ‘che cosa’), abbandonando la parlata di Zagabria (v. supra). Il movimento illirico, pur ristretto allo strato colto della società del tempo, si oppose ai processi di magiarizzazione, favorì la diffusione della cultura “illirica”, promuovendo la pubblicazione di riviste e saggi e l’uso del croato nelle scuole. In questo contesto sorse la Matica ilirska (1842), che poi prese il nome di Hrvatska Matica (1874) che diventò il più autorevole editore di libri in croato. Il movimento illirico fu ben visto inizialmente dalle autorità asburgiche che vi vedevano un polo di attrazione per le popolazioni slavo-meridionali, anche al di là dei confini dell’impero, ma suscitò forti resistenze nell’ambito serbo che temeva la cattolicizzazione e croatizzazione della propria cultura, nè ebbe successo fra gli sloveni. In seguito i rapporti sempre più stretti con lo slavofilismo russo mutarono l’atteggiamento delle autorità sia a Vienna sia a Budapest, e la crisi del 1848 ne segnò il defintivo tramonto. Bibliografia: E.M. Despalatovic, Ljudevit Gaj and the Illyrian Movement, New York, London 1975.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


