La città di Magdeburgo, residenza imperiale sotto gli Ottoni, divenne sede arcivescovile nel 968; suo primo vescovo fu Adalberto da Magdeburgo (ca 910-981), fratello di Ottone I e noto per la sua attività missionaria presso i sorabi. Come altri centri commerciali del nord germanico, Magdeburgo godette nei secoli successivi di una crescente autonomia, fino a dotarsi, verso la fine del XIII secolo, di veri e propri organi di autogoverno (un sindaco, un tribunale, corporazioni di arti e mestieri, ecc.). Alla stessa epoca (almeno dal 1295) risale l’adesione della città alla Lega Anseatica. L’autonomia cittadina poggiava su apposite leggi municipali, basate sul diritto sassone e raccolte già nel XII secolo nel cosiddetto “Diritto di Magdeburgo” (ted. Magdeburger Recht), la cui testimonianza più antica è il “Privilegio dell’Arcivescovo Wichmann” (1188). La giurisdizione di Magdeburgo comprendeva anzitutto il territorio dell’arcivescovado, ma si estese anche a occidente (attuale Bassa Sassonia) e, con l’avanzare della colonizzazione, verso oriente (Brandeburgo, Pomerania, Prussia, Turingia, Sassonia, Lusazia, Slesia, Boemia e Moravia). Per la sua praticità, il diritto di Magdeburgo venne adottato come legislazione municipale anche nelle città polacche, lituane e ucraine. Le notizie più antiche relative all’adozione da parte di un’altra città riguardano Stendal (dopo il 1160) e Lipsia (tra il 1156 e il 1170); l’ultima città ad adottare il diritto di Magdeburgo fu Poltava in Ucraina (1752). Bibliografia: K. Kadlec, Introduction a l’étude comparative de l’histoire du droit public des peuples slaves, Paris 1933; F. Ebel, Magdeburger Recht, I-II, Köln-Wien 1983-1995; M. Puhle (a cura di), Erzbischof Wichmann (1152–1192) und Magdeburg im hohen Mittelalter, Magdeburg 1992.
Alberti, A. (2023). Prawo magdeburskie. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Prawo magdeburskie
Alberto alberti
2023
Abstract
La città di Magdeburgo, residenza imperiale sotto gli Ottoni, divenne sede arcivescovile nel 968; suo primo vescovo fu Adalberto da Magdeburgo (ca 910-981), fratello di Ottone I e noto per la sua attività missionaria presso i sorabi. Come altri centri commerciali del nord germanico, Magdeburgo godette nei secoli successivi di una crescente autonomia, fino a dotarsi, verso la fine del XIII secolo, di veri e propri organi di autogoverno (un sindaco, un tribunale, corporazioni di arti e mestieri, ecc.). Alla stessa epoca (almeno dal 1295) risale l’adesione della città alla Lega Anseatica. L’autonomia cittadina poggiava su apposite leggi municipali, basate sul diritto sassone e raccolte già nel XII secolo nel cosiddetto “Diritto di Magdeburgo” (ted. Magdeburger Recht), la cui testimonianza più antica è il “Privilegio dell’Arcivescovo Wichmann” (1188). La giurisdizione di Magdeburgo comprendeva anzitutto il territorio dell’arcivescovado, ma si estese anche a occidente (attuale Bassa Sassonia) e, con l’avanzare della colonizzazione, verso oriente (Brandeburgo, Pomerania, Prussia, Turingia, Sassonia, Lusazia, Slesia, Boemia e Moravia). Per la sua praticità, il diritto di Magdeburgo venne adottato come legislazione municipale anche nelle città polacche, lituane e ucraine. Le notizie più antiche relative all’adozione da parte di un’altra città riguardano Stendal (dopo il 1160) e Lipsia (tra il 1156 e il 1170); l’ultima città ad adottare il diritto di Magdeburgo fu Poltava in Ucraina (1752). Bibliografia: K. Kadlec, Introduction a l’étude comparative de l’histoire du droit public des peuples slaves, Paris 1933; F. Ebel, Magdeburger Recht, I-II, Köln-Wien 1983-1995; M. Puhle (a cura di), Erzbischof Wichmann (1152–1192) und Magdeburg im hohen Mittelalter, Magdeburg 1992.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


