Ivan Aleksandăr (ca 1301-1371). Figlio del despota Stracimir, dopo la morte dello zar Michael Šišman fu incoronato zar nella capitale Tărnovo. Nel 1344, approfittando della guerra intestina in corso nell'impero d'Oriente, l'esercito bulgaro riuscì ad annettere Plovdiv. Nel 1365, dopo la conquista turca di Plovdiv e Stara Zagora, si alleò con gli ottomani e, avvalendosi di loro mercenari, fronteggiò l'espansione ungara nel territorio di Vidin. Nel 1366, i crociati guidati da Amedeo VI di Savoia assediarono le città bulgare sul mar Nero per permettere il rientro all'imperatore Giovanni V. Nonostante ciò complessivamente il suo lungo regno può dirsi caratterizzato dalla pace e da un ampio sviluppo della letteratura e dell'arte: con l'appoggio dello zar, l'esicasta Teodosio potè fondare (1350) a Kelifarevo un monastero destinato a divenire un importante centro culturale e letterario, nel quale si formò anche il futuro patriarca Eutimio. I manoscritti prodotti durante il suo regno sono spesso riccamente miniati; non fa eccezione l'importante Vangelo di Ioann Aleksandr, commissionato dallo zar nel 1356. Per ordine di LA. si approntarono anche numerose traduzioni, come quella della Cronaca di Manasse, eseguita negli anni Trenta del secolo. Bibliografia: A. Alberti, Ivan Aleksandăr (1331-1371). Splendore e tramonto del secondo impero bulgaro, Firenze 2010.
Alberti, A. (2023). Jan Aleksander. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Jan Aleksander
Alberto alberti
2023
Abstract
Ivan Aleksandăr (ca 1301-1371). Figlio del despota Stracimir, dopo la morte dello zar Michael Šišman fu incoronato zar nella capitale Tărnovo. Nel 1344, approfittando della guerra intestina in corso nell'impero d'Oriente, l'esercito bulgaro riuscì ad annettere Plovdiv. Nel 1365, dopo la conquista turca di Plovdiv e Stara Zagora, si alleò con gli ottomani e, avvalendosi di loro mercenari, fronteggiò l'espansione ungara nel territorio di Vidin. Nel 1366, i crociati guidati da Amedeo VI di Savoia assediarono le città bulgare sul mar Nero per permettere il rientro all'imperatore Giovanni V. Nonostante ciò complessivamente il suo lungo regno può dirsi caratterizzato dalla pace e da un ampio sviluppo della letteratura e dell'arte: con l'appoggio dello zar, l'esicasta Teodosio potè fondare (1350) a Kelifarevo un monastero destinato a divenire un importante centro culturale e letterario, nel quale si formò anche il futuro patriarca Eutimio. I manoscritti prodotti durante il suo regno sono spesso riccamente miniati; non fa eccezione l'importante Vangelo di Ioann Aleksandr, commissionato dallo zar nel 1356. Per ordine di LA. si approntarono anche numerose traduzioni, come quella della Cronaca di Manasse, eseguita negli anni Trenta del secolo. Bibliografia: A. Alberti, Ivan Aleksandăr (1331-1371). Splendore e tramonto del secondo impero bulgaro, Firenze 2010.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


