Le più antiche iscrizioni in slavo, tralasciando quelle in alfabeto greco e latino precedenti l’introduzione degli alfabeti glagolitico e cirillico, contengono in genere poche parole: sulle colonne marmoree di una chiesa nel monastero di S. Naum a Ohrid compare un’iscrizione di difficile lettura che mescola caratteri glagolitici e cirillici e che risale verosimilmente alla fine del IX sec. Un’altra iscrizione glagolitica, anch’essa d’incerta lettura, è stata rinvenuta sul muro del battistero della chiesa rotonda a Preslav, dove compare anche un importante abbecedario, con le prime 13 lettere dell’alfabeto glagolitico. Il probabile incipit di un abbecedario si trova anche su una lastra di pietra conservata al museo archeologico di Sofia e proveniente dalla Bulgaria orientale. Le iscrizioni in cirillico sono in numero maggiore: sono una trentina, infatti, quelle risalenti al X secolo, in genere rinvenute nei pressi di Preslav. Prevalentemente si tratta di frammenti e brevi testi non datati, come l’iscrizione del chartophylax Pavel (fine IX-inizio X sec.), l’iscrizione funeraria bilingue (bulgaro e greco) di Ana (secondo quarto del X sec.). La più antica iscrizione datata fu rinvenuta nel monastero di Krepča e commemora la morte del ‘servo di Dio Anton’, avvenuta nell’anno 921. Si ha poi l’iscrizione su due frammenti di ceramica rinvenuti a Preslav, che reca la data 931. A mano a mano che si procede negli anni, le iscrizioni diventano più lunghe: l’iscrizione di Dobrugia del 943 conserva 4 righe del testo cirillico originale, l’iscrizione di Mostič, attualmente conservata al Museo archeologico di Sofia, proviene anch’essa da Preslav, e risale alla metà del X sec. La nota iscrizione dello zar Samuele, invece, fu rinvenuta presso il lago Prespa (attualmente in Grecia) e risale al 992/993. Bibliografia: Starobălgarski nadpisi. Altbulgarische Inschriften, a cura di K. Popkonstantinov, O. Kronsteiner, in Die Slavischen Sprachen 36 (1994).
Alberti, A. (2023). Najstarsze inskrypcje w języku słowiańskim. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Najstarsze inskrypcje w języku słowiańskim
alberto alberti
2023
Abstract
Le più antiche iscrizioni in slavo, tralasciando quelle in alfabeto greco e latino precedenti l’introduzione degli alfabeti glagolitico e cirillico, contengono in genere poche parole: sulle colonne marmoree di una chiesa nel monastero di S. Naum a Ohrid compare un’iscrizione di difficile lettura che mescola caratteri glagolitici e cirillici e che risale verosimilmente alla fine del IX sec. Un’altra iscrizione glagolitica, anch’essa d’incerta lettura, è stata rinvenuta sul muro del battistero della chiesa rotonda a Preslav, dove compare anche un importante abbecedario, con le prime 13 lettere dell’alfabeto glagolitico. Il probabile incipit di un abbecedario si trova anche su una lastra di pietra conservata al museo archeologico di Sofia e proveniente dalla Bulgaria orientale. Le iscrizioni in cirillico sono in numero maggiore: sono una trentina, infatti, quelle risalenti al X secolo, in genere rinvenute nei pressi di Preslav. Prevalentemente si tratta di frammenti e brevi testi non datati, come l’iscrizione del chartophylax Pavel (fine IX-inizio X sec.), l’iscrizione funeraria bilingue (bulgaro e greco) di Ana (secondo quarto del X sec.). La più antica iscrizione datata fu rinvenuta nel monastero di Krepča e commemora la morte del ‘servo di Dio Anton’, avvenuta nell’anno 921. Si ha poi l’iscrizione su due frammenti di ceramica rinvenuti a Preslav, che reca la data 931. A mano a mano che si procede negli anni, le iscrizioni diventano più lunghe: l’iscrizione di Dobrugia del 943 conserva 4 righe del testo cirillico originale, l’iscrizione di Mostič, attualmente conservata al Museo archeologico di Sofia, proviene anch’essa da Preslav, e risale alla metà del X sec. La nota iscrizione dello zar Samuele, invece, fu rinvenuta presso il lago Prespa (attualmente in Grecia) e risale al 992/993. Bibliografia: Starobălgarski nadpisi. Altbulgarische Inschriften, a cura di K. Popkonstantinov, O. Kronsteiner, in Die Slavischen Sprachen 36 (1994).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


