Con il termine ‘protobulgari’ (bg. prabălgari), la storiografia contemporanea indica una popolazione di lingua turcica, proveniente dall’Asia centrale e stanziatasi a partire dal IV sec. nelle steppe a nord del Mar Nero e del Caspio. La prima menzione dei Vulgares in questi territori compare in un cronografo latino del 354 d.C. (MGH, Auct. ant., IX, p.105). Nel corso dei secoli V-VI, i protobulgari si divisero in due grandi gruppi separati dal fiume Don, i cutriguri a occidente e gli utiguri-unogonduri a oriente. Le fonti bizantine dell’epoca menzionano spesso i bulgari cutriguri, data la loro continua presenza sui campi di battaglia, talvolta come alleati, più spesso come nemici dell’impero. A metà del VI secolo, i protobulgari entrarono a far parte della grande confederazione avara; nel 632 il khan utiguro Kubrat riuscì a unire i clan protobulgari, dando vita alla cosiddetta ‘Antica Grande Bulgaria’ tra il Dnepr e il Kuban. Dopo la morte di Kubrat (anni ’60 del VII secolo), il khanato fu spartito tra i suoi figli: Batbajan si stanziò nella regione caucasica, dando origine al popolo dei ‘bulgari neri’ (černye bolgare, nelle fonti russe medievali), Kotrag migrò a nord, sul medio Volga, fondando così la stirpe dei ‘bulgari del Volga’, mentre il terzo figlio, Asparuch, mosse verso ovest, in direzione del delta del Danubio. Attraversato il limes, i protobulgari di Asparuch ingaggiarono un duro scontro contro i bizantini di Costantino IV Pogonato, al termine del quale ottennero, con un trattato stilato nel 681, lo status di federati e le terre comprese tra i Balcani e il Danubio, già popolate nei secoli precedenti da tribù slave; nel corso dei secoli successivi (in particolare durante il regno di Krum, 802-814), l’élite protobulgara verrà assimilata, linguisticamente e culturalmente, dal preponderante elemento slavo, dando così vita alla popolazione ‘bulgara’. Di grande interesse sono le iscrizioni protobulgare (turciche) rinvenute nella Bulgaria nord-orientale, scritte prevalentemente in alfabeto greco. Bibliografia: F. Curta, Southeastern Europe in the Middle Ages, 500-1250, Cambridge 2006; D. Dimitrov, Prabălgarite po severnoto i zapadnoto Černomorie, Varna 1987 (trad. ingl. ); V. Beševliev, Die Protobulgarischen Inschriften, Berlin 1963 (cf. anche ; ).
Alberti, A. (2023). Protobułgarzy. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Protobułgarzy
Alberto alberti
2023
Abstract
Con il termine ‘protobulgari’ (bg. prabălgari), la storiografia contemporanea indica una popolazione di lingua turcica, proveniente dall’Asia centrale e stanziatasi a partire dal IV sec. nelle steppe a nord del Mar Nero e del Caspio. La prima menzione dei Vulgares in questi territori compare in un cronografo latino del 354 d.C. (MGH, Auct. ant., IX, p.105). Nel corso dei secoli V-VI, i protobulgari si divisero in due grandi gruppi separati dal fiume Don, i cutriguri a occidente e gli utiguri-unogonduri a oriente. Le fonti bizantine dell’epoca menzionano spesso i bulgari cutriguri, data la loro continua presenza sui campi di battaglia, talvolta come alleati, più spesso come nemici dell’impero. A metà del VI secolo, i protobulgari entrarono a far parte della grande confederazione avara; nel 632 il khan utiguro Kubrat riuscì a unire i clan protobulgari, dando vita alla cosiddetta ‘Antica Grande Bulgaria’ tra il Dnepr e il Kuban. Dopo la morte di Kubrat (anni ’60 del VII secolo), il khanato fu spartito tra i suoi figli: Batbajan si stanziò nella regione caucasica, dando origine al popolo dei ‘bulgari neri’ (černye bolgare, nelle fonti russe medievali), Kotrag migrò a nord, sul medio Volga, fondando così la stirpe dei ‘bulgari del Volga’, mentre il terzo figlio, Asparuch, mosse verso ovest, in direzione del delta del Danubio. Attraversato il limes, i protobulgari di Asparuch ingaggiarono un duro scontro contro i bizantini di Costantino IV Pogonato, al termine del quale ottennero, con un trattato stilato nel 681, lo status di federati e le terre comprese tra i Balcani e il Danubio, già popolate nei secoli precedenti da tribù slave; nel corso dei secoli successivi (in particolare durante il regno di Krum, 802-814), l’élite protobulgara verrà assimilata, linguisticamente e culturalmente, dal preponderante elemento slavo, dando così vita alla popolazione ‘bulgara’. Di grande interesse sono le iscrizioni protobulgare (turciche) rinvenute nella Bulgaria nord-orientale, scritte prevalentemente in alfabeto greco. Bibliografia: F. Curta, Southeastern Europe in the Middle Ages, 500-1250, Cambridge 2006; D. Dimitrov, Prabălgarite po severnoto i zapadnoto Černomorie, Varna 1987 (trad. ingl. ); V. Beševliev, Die Protobulgarischen Inschriften, Berlin 1963 (cf. anche ; ).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


