Il quadro che emerge dall’analisi del consonantismo delle diverse lingue indoeuropee ha portato gli studiosi a elaborare uno schema molto complicato per la protolingua, con ben tre serie di occlusive “dorsali” (velari, palatali e labiovelari) per ciascun ordine (vale a dire le sorde *k, *k’, *kw, le sonore *g, *g’, *gw, e le sonore aspirate *gh, *g’h, *gwh). Anche prescindendo dalla concreta sostanza fonetica dei singoli fonemi, tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi, questo quadro non risulta testimoniato da nessuna lingua ie. (la sola eccezione sembra essere rappresentata dal proto-anatolico, cfr. il luvio e forse la fase più arcaica dell’ittita); se ne possono tuttavia osservare i riflessi comparando le lingue cosiddette centum (dal numerale latino per ‘cento’, [kentum] secondo la pronuncia classica), che mantengono distinte le labiovelari (per es. lat. quiēs ‘quiete’ < ie. *kwijē-) e fondono le velari con le palatali (per es. lat. cruor ‘sangue’ < ie. *kreu- e cordis ‘cuore’ [Gsg.] < ie. *k’r̥d) alle lingue satem (dalla forma che il numerale assume in avestico), che invece fondono labiovelari e velari (pl.sl. po-koi ‘quiete’, krŭvĭ [Asg.] ‘sangue’), mantenendo distinti i riflessi delle palatali, che assumono un’articolazione fricativa (pl.sl. srĭdĭce ‘cuore’). Le famiglie linguistiche appartenenti al gruppo satem (ovvero le lingue “prive di labiovelari”) sono: indoario, iranico, baltico, slavo, albanese e armeno. Al gruppo centum (vale a dire le lingue “provviste di labiovelari”) appartengono invece italico, celtico, germanico, greco e tocario. [AA] A. Giacalone Ramat, P. Ramat, Le lingue indoeuropee, Il Mulino, Bologna 1994. Cfr. T.V. Gamkrelidze, V.V. Ivanov, Indo-European and the Indo-Europeans: a reconstruction and historical analysis of a Proto-language and a Proto-culture, Mouton De Grutyer, Berlin-New York 1995.
Alberti, A. (2023). Języki kentum i języki satem. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Języki kentum i języki satem
Alberto alberti
2023
Abstract
Il quadro che emerge dall’analisi del consonantismo delle diverse lingue indoeuropee ha portato gli studiosi a elaborare uno schema molto complicato per la protolingua, con ben tre serie di occlusive “dorsali” (velari, palatali e labiovelari) per ciascun ordine (vale a dire le sorde *k, *k’, *kw, le sonore *g, *g’, *gw, e le sonore aspirate *gh, *g’h, *gwh). Anche prescindendo dalla concreta sostanza fonetica dei singoli fonemi, tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi, questo quadro non risulta testimoniato da nessuna lingua ie. (la sola eccezione sembra essere rappresentata dal proto-anatolico, cfr. il luvio e forse la fase più arcaica dell’ittita); se ne possono tuttavia osservare i riflessi comparando le lingue cosiddette centum (dal numerale latino per ‘cento’, [kentum] secondo la pronuncia classica), che mantengono distinte le labiovelari (per es. lat. quiēs ‘quiete’ < ie. *kwijē-) e fondono le velari con le palatali (per es. lat. cruor ‘sangue’ < ie. *kreu- e cordis ‘cuore’ [Gsg.] < ie. *k’r̥d) alle lingue satem (dalla forma che il numerale assume in avestico), che invece fondono labiovelari e velari (pl.sl. po-koi ‘quiete’, krŭvĭ [Asg.] ‘sangue’), mantenendo distinti i riflessi delle palatali, che assumono un’articolazione fricativa (pl.sl. srĭdĭce ‘cuore’). Le famiglie linguistiche appartenenti al gruppo satem (ovvero le lingue “prive di labiovelari”) sono: indoario, iranico, baltico, slavo, albanese e armeno. Al gruppo centum (vale a dire le lingue “provviste di labiovelari”) appartengono invece italico, celtico, germanico, greco e tocario. [AA] A. Giacalone Ramat, P. Ramat, Le lingue indoeuropee, Il Mulino, Bologna 1994. Cfr. T.V. Gamkrelidze, V.V. Ivanov, Indo-European and the Indo-Europeans: a reconstruction and historical analysis of a Proto-language and a Proto-culture, Mouton De Grutyer, Berlin-New York 1995.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


