Per “lingua rusina” (rus’ka besida) si intende un insieme di dialetti appartenenti al ramo orientale delle lingue slave e parlati in un’area abbastanza estesa dell’Europa centro-orientale. Malgrado non vi sia un pieno accordo tra gli studiosi circa l’esistenza del rusino come lingua letteraria autonoma, attualmente se ne riconoscono almeno quattro varianti regionali: il rusino subarpatico nell’Ucraina occidentale, il rusino di Slovacchia nella regione di Prešov, il lemko-rusino nella Polonia sud-orientale, e il rusino pannonico nella Voivodina centro-occidentale (Serbia). Esistono inoltre significative comunità rusinofone in Nord America, ma prive di uno standard riconosciuto dalla maggioranza dei parlanti. I primi tentativi di codifica di una lingua letteraria basata sul vernacolo della Rus’ subcarpatica risalgono alla fine del XIX secolo - inizio del XX (cf. i lavori di V. Čopej, M. Vrabel’, A. Vološyn); al 1923 risale la prima grammatica (H. Kostel’nik) del rusino di Voivodina (che, a quanto pare, fu portato nella regione nel corso del XVIII secolo, in seguito a massiccie ondate di immigrazione dalla Slovacchia orientale). Si distinguono quattro ‘norme’, dalle quali dovrebbe scaturire una futura koiné letteraria. Bibliografia: S. Bonkalo, The Rusyns, New York 1990; B. Horbal, P.A. Krafcik, E. Rusinko (a cura di), Carpatho-Rusyns and Their Neighbors: Essays in Honor of Paul Robert Magocsi, Fairfax 2006; N. Kushko, Literary Standards of the Rusyn Language: The Historical Context and Contemporary Situation, “Slavic and East European Journal”, LI, 2007, 1, pp. 111-132.
Alberti, A. (2023). Język rusiński. Łódz : Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego [10.18778/8331-225-5].
Język rusiński
ALBERTO ALBERTI
2023
Abstract
Per “lingua rusina” (rus’ka besida) si intende un insieme di dialetti appartenenti al ramo orientale delle lingue slave e parlati in un’area abbastanza estesa dell’Europa centro-orientale. Malgrado non vi sia un pieno accordo tra gli studiosi circa l’esistenza del rusino come lingua letteraria autonoma, attualmente se ne riconoscono almeno quattro varianti regionali: il rusino subarpatico nell’Ucraina occidentale, il rusino di Slovacchia nella regione di Prešov, il lemko-rusino nella Polonia sud-orientale, e il rusino pannonico nella Voivodina centro-occidentale (Serbia). Esistono inoltre significative comunità rusinofone in Nord America, ma prive di uno standard riconosciuto dalla maggioranza dei parlanti. I primi tentativi di codifica di una lingua letteraria basata sul vernacolo della Rus’ subcarpatica risalgono alla fine del XIX secolo - inizio del XX (cf. i lavori di V. Čopej, M. Vrabel’, A. Vološyn); al 1923 risale la prima grammatica (H. Kostel’nik) del rusino di Voivodina (che, a quanto pare, fu portato nella regione nel corso del XVIII secolo, in seguito a massiccie ondate di immigrazione dalla Slovacchia orientale). Si distinguono quattro ‘norme’, dalle quali dovrebbe scaturire una futura koiné letteraria. Bibliografia: S. Bonkalo, The Rusyns, New York 1990; B. Horbal, P.A. Krafcik, E. Rusinko (a cura di), Carpatho-Rusyns and Their Neighbors: Essays in Honor of Paul Robert Magocsi, Fairfax 2006; N. Kushko, Literary Standards of the Rusyn Language: The Historical Context and Contemporary Situation, “Slavic and East European Journal”, LI, 2007, 1, pp. 111-132.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


