Nel corso degli ultimi due decenni del Novecento in Italia si è assistito alla ricezione e alla rielaborazione di una serie di tendenze presenti nella cultura visiva e giovanile internazionale. Tali tendenze, afferenti prima alla sottocultura cyberpunk e successivamente a quella post-industriale, hanno dato vita a diverse riletture, mediate dai relativi contesti e ispirate alla body art degli anni Sessanta e Settanta. Tra i riferimenti cruciali va ricordato il concetto di corpo senza organi, un “dispositivo” apparso per la prima volta in Pour en finir avec le jugement de dieu di Antonin Artaud, un’opera radiofonica registrata nel 1947 e presto censurata, ma seguita dalla pubblicazione postuma del 1948. 1 Il concetto sarebbe stato ripreso e sistematizzato da Gilles Deleuze e Félix Guattari in Capitalismo e Schizofrenia, composto da L’Anti-EdipoeMille piani, pubblicati in volume in francese rispettivamente nel 1972 e nel 1980, e in italiano nel 1975 e nel 1980. Tale concetto sarebbe stato tra i punti di riferimento fondamentali per gli artisti che avevano preso parte alla mostra Rosso Vivo. Mutazione, trasfigurazione e sangue nell’arte contemporanea, curata da Francesca Alfano Miglietti al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel 1999. Lo studio della tecnologia digitale e la sua influenza in diversi ambiti culturali era al centro degli interessi di Antonio Caronia, dopo la fase in cui, in concomitanza con i movimenti del Settantasette, si era occupato in modo più specifico di fantascienza radicale; d’altra parte, la ridefinizione del corpo, spesso associata proprio alle nuove tecnologie, alla mutazione biologica e al concetto di postumano, pure centrali negli interessi di Caronia, sarebbero stati gli elementi fondamentali degli scritti di Betty Marenko e di Alfano Miglietti.

Molho, S., Capriolo, A. (2023). Il grande automa. Rosso Vivo. Mutazione, trasfigurazione e sangue nell'arte contemporanea. Palermo : Palermo University Press.

Il grande automa. Rosso Vivo. Mutazione, trasfigurazione e sangue nell'arte contemporanea

Sara Molho
Co-primo
;
2023

Abstract

Nel corso degli ultimi due decenni del Novecento in Italia si è assistito alla ricezione e alla rielaborazione di una serie di tendenze presenti nella cultura visiva e giovanile internazionale. Tali tendenze, afferenti prima alla sottocultura cyberpunk e successivamente a quella post-industriale, hanno dato vita a diverse riletture, mediate dai relativi contesti e ispirate alla body art degli anni Sessanta e Settanta. Tra i riferimenti cruciali va ricordato il concetto di corpo senza organi, un “dispositivo” apparso per la prima volta in Pour en finir avec le jugement de dieu di Antonin Artaud, un’opera radiofonica registrata nel 1947 e presto censurata, ma seguita dalla pubblicazione postuma del 1948. 1 Il concetto sarebbe stato ripreso e sistematizzato da Gilles Deleuze e Félix Guattari in Capitalismo e Schizofrenia, composto da L’Anti-EdipoeMille piani, pubblicati in volume in francese rispettivamente nel 1972 e nel 1980, e in italiano nel 1975 e nel 1980. Tale concetto sarebbe stato tra i punti di riferimento fondamentali per gli artisti che avevano preso parte alla mostra Rosso Vivo. Mutazione, trasfigurazione e sangue nell’arte contemporanea, curata da Francesca Alfano Miglietti al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel 1999. Lo studio della tecnologia digitale e la sua influenza in diversi ambiti culturali era al centro degli interessi di Antonio Caronia, dopo la fase in cui, in concomitanza con i movimenti del Settantasette, si era occupato in modo più specifico di fantascienza radicale; d’altra parte, la ridefinizione del corpo, spesso associata proprio alle nuove tecnologie, alla mutazione biologica e al concetto di postumano, pure centrali negli interessi di Caronia, sarebbero stati gli elementi fondamentali degli scritti di Betty Marenko e di Alfano Miglietti.
2023
Evoluzione e tecnica. Una questione aperta
133
156
Molho, S., Capriolo, A. (2023). Il grande automa. Rosso Vivo. Mutazione, trasfigurazione e sangue nell'arte contemporanea. Palermo : Palermo University Press.
Molho, Sara; Capriolo, Andrea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1010058
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