International law and criminal justice grapple with “immense” crimes in terms of gravity and scale. The enormity of these crimes fundamentally clashes with principles of liberal criminal law, which are grounded in a sense of measure (of punishment) and humanity. This tension raises critical questions: How can criminal law address the immeasurable? How can we respond to heinous crimes without betraying fundamental legal principles? How can we construct a “law of the inhumane”? If punishment is seen as reflecting the injustice of a crime, this operation appears impossible when dealing with crimes against humanity. There is no penalty that can truly mirror the atrocity of such actions, constrained as we are by the universal principles of human rights law. For inhumane conduct, humane punishments must apply. The article focuses on these broad questions, focusing also on how punishment, prevention, reparation, and reconciliation may fulfill communicative needs for victims.

Il diritto e la giustizia penale internazionale si confrontano con crimini “smisurati” in termini di gravità e scala delle violazioni. L’enormità di questi crimini entra in conflitto con i principi del diritto penale liberale, che si fondano sulla misura (della pena) e sull’umanità. Questa tensione solleva domande critiche: Come può il diritto penale affrontare l’incommensurabile? Come rispondere a crimini efferati senza tradire i principi giuridici fondamentali? Come costruire un “diritto dell’inumano”? Se la pena riflette l’ingiustizia di un crimine, questa operazione appare molto più complessa quando si tratta di crimini contro l’umanità. Non esiste una pena che possa davvero rispecchiare l’atrocità di tali gravi violazioni, tenuto conto dei principi universali del diritto dei diritti umani. A una condotta disumana deve essere applicata una pena umana. Questo breve contributo si concentra su tali questioni, ponendo l’accento anche sul modo in cui la punizione, la prevenzione, la riparazione e la riconciliazione possono soddisfare esigenze di comunicazione e narrazione per le vittime.

Fronza, E. (2024). Giudicare e punire i crimini contro l’umanità: quale misura per l’incommensurabile?. Milano : Giuffrè.

Giudicare e punire i crimini contro l’umanità: quale misura per l’incommensurabile?

Emanuela Fronza
2024

Abstract

International law and criminal justice grapple with “immense” crimes in terms of gravity and scale. The enormity of these crimes fundamentally clashes with principles of liberal criminal law, which are grounded in a sense of measure (of punishment) and humanity. This tension raises critical questions: How can criminal law address the immeasurable? How can we respond to heinous crimes without betraying fundamental legal principles? How can we construct a “law of the inhumane”? If punishment is seen as reflecting the injustice of a crime, this operation appears impossible when dealing with crimes against humanity. There is no penalty that can truly mirror the atrocity of such actions, constrained as we are by the universal principles of human rights law. For inhumane conduct, humane punishments must apply. The article focuses on these broad questions, focusing also on how punishment, prevention, reparation, and reconciliation may fulfill communicative needs for victims.
2024
Le questioni aperte della giustizia penale internazionale nella prospettiva interna
97
112
Fronza, E. (2024). Giudicare e punire i crimini contro l’umanità: quale misura per l’incommensurabile?. Milano : Giuffrè.
Fronza, Emanuela
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1009730
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