Come noto, il Sistema Sanitario Nazionale è articolato in Servizi SanitariRegionali (SSR). Sulla base della letteratura possiamo individuare tre macro modelli rappresentativi dei 21 SSR italiani: quello di quasi mercato, sviluppato dalla regione Lombardia, che si fonda sulla separazione dell’ente finanziatore/regolatore dall’ente erogatore delle prestazioni, sul principio della concorrenza tra erogatori e sulla libera scelta dei cittadini; il modello integrato, che si sviluppa principalmente in Emilia-Romagna, in Toscana e nel Veneto, fondato sulla cooperazione ed integrazione delle organizzazioni sanitarie indipendentemente dalla loro natura pubblica, privata o di terzo settore, e che si realizza a partire dalla programmazione pubblica degli interventi fino alla loro messa in pratica; infine, il terzo modello di tipo burocratico o residuale, che interessa la quasi totalità delle Regioni del Sud e si caratterizza per un ruolo del decisore regionale fortemente dipendente dalle indicazioni del livello centrale. Vi sono state significative differenze regionali nell’adozione di strategie di fronteggiamento della pandemia. Le domande di ricerca a cui questo contributo cerca di dare risposta sono le seguenti: qual è l’impatto dei diversi assetti organizzativi dei SSR e delle diverse azioni realizzate per la gestione della pandemia sulle disuguaglianze di salute dei cittadini? E sul personale sanitario?
Quaglia, V., Terraneo, M., Tognetti Bordogna, M. (2021). Diseguaglianze di salute e pandemia in Italia: sistemi sanitari regionali e personale sanitario. MIlano : Francoangeli.
Diseguaglianze di salute e pandemia in Italia: sistemi sanitari regionali e personale sanitario
Quaglia V;
2021
Abstract
Come noto, il Sistema Sanitario Nazionale è articolato in Servizi SanitariRegionali (SSR). Sulla base della letteratura possiamo individuare tre macro modelli rappresentativi dei 21 SSR italiani: quello di quasi mercato, sviluppato dalla regione Lombardia, che si fonda sulla separazione dell’ente finanziatore/regolatore dall’ente erogatore delle prestazioni, sul principio della concorrenza tra erogatori e sulla libera scelta dei cittadini; il modello integrato, che si sviluppa principalmente in Emilia-Romagna, in Toscana e nel Veneto, fondato sulla cooperazione ed integrazione delle organizzazioni sanitarie indipendentemente dalla loro natura pubblica, privata o di terzo settore, e che si realizza a partire dalla programmazione pubblica degli interventi fino alla loro messa in pratica; infine, il terzo modello di tipo burocratico o residuale, che interessa la quasi totalità delle Regioni del Sud e si caratterizza per un ruolo del decisore regionale fortemente dipendente dalle indicazioni del livello centrale. Vi sono state significative differenze regionali nell’adozione di strategie di fronteggiamento della pandemia. Le domande di ricerca a cui questo contributo cerca di dare risposta sono le seguenti: qual è l’impatto dei diversi assetti organizzativi dei SSR e delle diverse azioni realizzate per la gestione della pandemia sulle disuguaglianze di salute dei cittadini? E sul personale sanitario?| File | Dimensione | Formato | |
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