Il contributo che segue fornisce una prima, anche se non esaustiva, sintesi delle attività di trasferimento scientifico e culturale svolte da alcuni docenti della Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, in occasione del terremoto delle Emilia del 2012. Il saggio da conto solo di parte degli studi attivati all’interno dei Dipartimenti di Architettura (DA) e di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) con particolare riguardo alle problematiche di restauro, conservazione e consolidamento strutturale del patrimonio . I paragrafi che seguono raccontano di esperienze di ricerca diverse accomunate dalla volontà di documentare e salvaguardare un precisa identità culturale, quella emiliano, fatta di manufatti differenti fra loro per storia, consistenza e monumentalità (chiese, teatri, palazzi ma anche resti di baracche) che la violenza del sisma di quei giorni aveva minacciato di distruggere. Ricerche maturate a seguito di convenzioni con enti e privati, ricerche dottorali su manufatti e complessi segnati dal sisma dove l’impegno spesso si è concretizzato non solo nella parte analitica e di studio ma anche di consulenza in fase progettuale ed esecutiva nei limiti concessi da normativa. L’intento non è stato solo quello puramente accademico ma ha voluto essere un modo di stare a fianco di chi era rimasto in piedi tra le macerie per conservare il patrimonio culturale della sua terra, riparane i monumenti, scrollarsi di dosso la paura di quei giorni e quella sensazione di naufragio in terra che ogni terremoto lascia dietro di sé .
Ugolini, A., Pretelli, M., Castellazzi, G., Mazzotti, C. (2024). In piedi tra le macerie. Didattica e ricerca all’indomani del sisma del 2012. Roma : QUASAR.
In piedi tra le macerie. Didattica e ricerca all’indomani del sisma del 2012
Andrea Ugolini
Primo
Conceptualization
;Marco Pretelli
Visualization
;Giovanni CastellazziMembro del Collaboration Group
;Claudio MazzottiMembro del Collaboration Group
2024
Abstract
Il contributo che segue fornisce una prima, anche se non esaustiva, sintesi delle attività di trasferimento scientifico e culturale svolte da alcuni docenti della Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, in occasione del terremoto delle Emilia del 2012. Il saggio da conto solo di parte degli studi attivati all’interno dei Dipartimenti di Architettura (DA) e di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) con particolare riguardo alle problematiche di restauro, conservazione e consolidamento strutturale del patrimonio . I paragrafi che seguono raccontano di esperienze di ricerca diverse accomunate dalla volontà di documentare e salvaguardare un precisa identità culturale, quella emiliano, fatta di manufatti differenti fra loro per storia, consistenza e monumentalità (chiese, teatri, palazzi ma anche resti di baracche) che la violenza del sisma di quei giorni aveva minacciato di distruggere. Ricerche maturate a seguito di convenzioni con enti e privati, ricerche dottorali su manufatti e complessi segnati dal sisma dove l’impegno spesso si è concretizzato non solo nella parte analitica e di studio ma anche di consulenza in fase progettuale ed esecutiva nei limiti concessi da normativa. L’intento non è stato solo quello puramente accademico ma ha voluto essere un modo di stare a fianco di chi era rimasto in piedi tra le macerie per conservare il patrimonio culturale della sua terra, riparane i monumenti, scrollarsi di dosso la paura di quei giorni e quella sensazione di naufragio in terra che ogni terremoto lascia dietro di sé .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.