Media Education e comunicazione della scienza. Un'ipotesi di lavoro

In this chapter, Pier Cesare Rivoltella explores the intersection between media education and science communication, proposing an innovative approach to integrate the two fields. The author begins by examining how digital media and new communication technologies are reshaping the way scientific knowledge is disseminated and perceived by the public. Using the case of popular science communicators like Vincenzo Schettini as a starting point, Rivoltella reflects on the potential and challenges of conveying scientific concepts through social media and other digital platforms. The chapter critically addresses the risks associated with disintermediated communication, where non-experts may take on the role of scientific authorities, often leading to misconceptions and the propagation of false information. Rivoltella advocates for a Science & Media Education paradigm aimed at fostering critical thinking, ethical responsibility, and digital literacy among both communicators and audiences. This new field emphasizes the development of analytical skills to discern credible information from biased or sensational content, while also encouraging responsible practices among science communicators. By discussing the transition from traditional media to digital and social media, the author highlights the need for a comprehensive educational strategy that prepares individuals to navigate the complex landscape of contemporary science communication. Ultimately, Rivoltella calls for an integrated framework that combines media education with scientific literacy, equipping citizens to critically engage with scientific information in an increasingly mediated world.

In questo capitolo, Pier Cesare Rivoltella esplora l’intersezione tra educazione ai media e comunicazione della scienza, proponendo un approccio innovativo per integrare i due ambiti. L'autore inizia esaminando come i media digitali e le nuove tecnologie di comunicazione stanno rimodellando il modo in cui la conoscenza scientifica viene diffusa e percepita dal pubblico. Utilizzando come punto di partenza il caso di divulgatori scientifici come Vincenzo Schettini, Rivoltella riflette sulle potenzialità e sulle sfide legate alla trasmissione di concetti scientifici attraverso i social media e altre piattaforme digitali. Il capitolo affronta in modo critico i rischi associati alla comunicazione disintermediata, in cui i non esperti possono assumere il ruolo di autorità scientifiche, portando spesso a idee sbagliate e alla propagazione di false informazioni. Rivoltella sostiene un paradigma di educazione alla scienza e ai media volto a promuovere il pensiero critico, la responsabilità etica e l'alfabetizzazione digitale sia tra i comunicatori che tra il pubblico. Questo nuovo campo enfatizza lo sviluppo di capacità analitiche per discernere informazioni credibili da contenuti parziali o sensazionali, incoraggiando al tempo stesso pratiche responsabili tra i comunicatori scientifici. Discutendo la transizione dai media tradizionali ai media digitali e social, l’autore evidenzia la necessità di una strategia educativa completa che prepari gli individui a navigare nel complesso panorama della comunicazione scientifica contemporanea. In definitiva, Rivoltella richiede un quadro integrato che combini l’educazione ai media con l’alfabetizzazione scientifica, dotando i cittadini degli strumenti per interagire in modo critico con l’informazione scientifica in un mondo sempre più mediato.