In generale, l’impiego del termine “transizione” viene riferita a passaggi storici o di condizione che segnano l’uscita da un precedente stato di equilibrio e l’esordio di uno nuovo in via di assestamento. Ad ogni modo, il processo in questione si presenta sotto le vesti caratteristiche dei processi “naturali”, inevitabili e privi di soggettività, con cui ci si deve confrontare interrogandosi soprattutto sul “come” piuttosto che sul “perché”, in sostanza sulle migliori modalità di adattamento a questa nuova condizione. Il paesaggio rappresenta probabilmente il tema che più di ogni altro obbliga invece a interrogarsi sul perché della transizione, e, anzi, sul senso stesso del processo e sulla sua presunta inevitabilità, già a partire dal quesito su cosa del paesaggio possa o non essere “tradotto” in digitale.
Neve, M. (2025). IL PAESAGGIO: TRANSIZIONE O TRADUZIONE AL DIGITALE?. Roma : Quasar.
IL PAESAGGIO: TRANSIZIONE O TRADUZIONE AL DIGITALE?
M. Neve
Primo
Writing – Review & Editing
2025
Abstract
In generale, l’impiego del termine “transizione” viene riferita a passaggi storici o di condizione che segnano l’uscita da un precedente stato di equilibrio e l’esordio di uno nuovo in via di assestamento. Ad ogni modo, il processo in questione si presenta sotto le vesti caratteristiche dei processi “naturali”, inevitabili e privi di soggettività, con cui ci si deve confrontare interrogandosi soprattutto sul “come” piuttosto che sul “perché”, in sostanza sulle migliori modalità di adattamento a questa nuova condizione. Il paesaggio rappresenta probabilmente il tema che più di ogni altro obbliga invece a interrogarsi sul perché della transizione, e, anzi, sul senso stesso del processo e sulla sua presunta inevitabilità, già a partire dal quesito su cosa del paesaggio possa o non essere “tradotto” in digitale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.