"Gradi di libertà" è una sezione del "Festival Lucy. Linguaggi della scena technologically oriented" dedicata specificamente alla robotica teatrale. Quella del 2024 è stata la terza edizione ed ha previsto un talk seguito da una performnce-dimostrazione robotica. Il talk, intitolato, Il teatro dei robot: uomini e macchine allo specchio, ha indagato i meccanismi che permettono a un oggetto inanimato di suscitare emozioni e come queste emozioni possano produrre interesse e piacere estetico. L’avanzamento nello sviluppo robotico non è solo tecnico: i robot sociali del presente e del futuro – quei robot pensati per interagire con gli esseri umani nelle più disparate situazioni – sono anche il frutto di un’indagine assai profonda sull’umanità. Il robot è uno specchio – come il teatro – per conoscerci e interrogare il nostro mondo. Questa relazione è profondamente interessante anche sul piano della ricerca scenica, perchè pone agli artisti la questione della costruzione di legami empatici con i performer robotici e di questi con il pubblico. Al talk hanno partecipato Pericle Salvini (ricercatore senior presso il Responsible Technology Institute dell’Università di Oxford) e Dario Focardi (artista teatrale già autore di diverse produzioni con robot in scena). La performance-dimostrazione ha visto in scena alcuni robot (Thymio e Aibo) ed stata l’occasione per presentare diverse esperienze di teatro robotico, con particolare attenzione ai progetti dedicati alle fasce di età più giovani, agli aspetti ludico-pedagogici e alle esperienze giapponesi.
Casari, M. (2024). Gradi di libertà.
Gradi di libertà
Matteo Casari
2024
Abstract
"Gradi di libertà" è una sezione del "Festival Lucy. Linguaggi della scena technologically oriented" dedicata specificamente alla robotica teatrale. Quella del 2024 è stata la terza edizione ed ha previsto un talk seguito da una performnce-dimostrazione robotica. Il talk, intitolato, Il teatro dei robot: uomini e macchine allo specchio, ha indagato i meccanismi che permettono a un oggetto inanimato di suscitare emozioni e come queste emozioni possano produrre interesse e piacere estetico. L’avanzamento nello sviluppo robotico non è solo tecnico: i robot sociali del presente e del futuro – quei robot pensati per interagire con gli esseri umani nelle più disparate situazioni – sono anche il frutto di un’indagine assai profonda sull’umanità. Il robot è uno specchio – come il teatro – per conoscerci e interrogare il nostro mondo. Questa relazione è profondamente interessante anche sul piano della ricerca scenica, perchè pone agli artisti la questione della costruzione di legami empatici con i performer robotici e di questi con il pubblico. Al talk hanno partecipato Pericle Salvini (ricercatore senior presso il Responsible Technology Institute dell’Università di Oxford) e Dario Focardi (artista teatrale già autore di diverse produzioni con robot in scena). La performance-dimostrazione ha visto in scena alcuni robot (Thymio e Aibo) ed stata l’occasione per presentare diverse esperienze di teatro robotico, con particolare attenzione ai progetti dedicati alle fasce di età più giovani, agli aspetti ludico-pedagogici e alle esperienze giapponesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


