Il manoscritto in esame è una copia trecentesca della Legenda maior sancti Francisci, opera biografica di Bonaventura da Bagnoregio, composta nel 1260 su richiesta del capitolo di Narbona. Questo codice, riccamente illustrato, è considerato una delle più pregevoli copie trecentesche, con un programma iconografico che include miniature tabellari e iniziali istoriate. Le illustrazioni sono fedeli al testo e riflettono la valorizzazione della povertà, un aspetto centrale nella vita di San Francesco. Particolare attenzione è dedicata a una miniatura che ritrae Francesco circondato da animali, simbolizzando il suo legame speciale con la natura. Altre scene iconografiche rivelano un forte valore devozionale, suggerendo che il manoscritto fosse stato commissionato da una devota laica e un frate come consulente spirituale. Le miniature sono state interpretate come appartenenti a una cultura figurativa lombarda, risalente agli anni trenta del Trecento, e mostrano influenze giottesche e bolognesi. La cronologia e l'autore delle miniature sono oggetto di dibattito, ma l'analisi iconografica e stilistica ha permesso di ricondurre la produzione a un contesto artistico specifico, la Milano viscontea poco prima della metà del secolo, nel seguito del Maestro del Liber Pantheon.
DEL MONACO, G. (2025). La Legenda maior sancti Francisci della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (ms. Vitt.Em. 411). Milano : Moebius.
La Legenda maior sancti Francisci della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (ms. Vitt.Em. 411)
Gianluca del Monaco
2025
Abstract
Il manoscritto in esame è una copia trecentesca della Legenda maior sancti Francisci, opera biografica di Bonaventura da Bagnoregio, composta nel 1260 su richiesta del capitolo di Narbona. Questo codice, riccamente illustrato, è considerato una delle più pregevoli copie trecentesche, con un programma iconografico che include miniature tabellari e iniziali istoriate. Le illustrazioni sono fedeli al testo e riflettono la valorizzazione della povertà, un aspetto centrale nella vita di San Francesco. Particolare attenzione è dedicata a una miniatura che ritrae Francesco circondato da animali, simbolizzando il suo legame speciale con la natura. Altre scene iconografiche rivelano un forte valore devozionale, suggerendo che il manoscritto fosse stato commissionato da una devota laica e un frate come consulente spirituale. Le miniature sono state interpretate come appartenenti a una cultura figurativa lombarda, risalente agli anni trenta del Trecento, e mostrano influenze giottesche e bolognesi. La cronologia e l'autore delle miniature sono oggetto di dibattito, ma l'analisi iconografica e stilistica ha permesso di ricondurre la produzione a un contesto artistico specifico, la Milano viscontea poco prima della metà del secolo, nel seguito del Maestro del Liber Pantheon.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.