Questo numero di Scienze del Territorio non verte su migranti e migrazioni ma, molto più in generale, sulle trasformazioni socio-spaziali che gli spostamenti, le convivenze e i conflitti innescano nei territori che investono. È però inutile negare come, in questo complesso panorama di eventi, il fenomeno che più colpisce la percezione e l’immaginario sia proprio quello legato ai nuovi nomadi – vuoi per le sue dimensioni, oggettivamente macroscopiche, vuoi per la facilità con cui esso si presta a essere ideologizzato e messo al servizio, come parola d’ordine, delle più fantasiose e spericolate operazioni politiche e comunicative. Ora, mentre molto si sa e si dice di queste ultime (respingimenti, blocchi navali, difesa belligerante dei confini, colpevole indifferenza, sfruttamento istituzionalizzato, internamenti, deportazioni, persecuzioni ed espulsioni), non troppo paradossalmente le misure quantitative del fenomeno rimangono quasi sempre al margine della discussione pubblica: cosa che aumenta gli spazi di manovra dell’ideologia e riduce, in proporzione, quelli della conoscenza, della deliberazione e della condivisione.
Agostini, I., Scandurra, E., Vecchiarelli, D. (2024). Territori di conflitti, convivenze, migrazioni = Territories of conflict, cohabitation, migration. Firenze : Firenze University Press.
Territori di conflitti, convivenze, migrazioni = Territories of conflict, cohabitation, migration
Ilaria Agostini;
2024
Abstract
Questo numero di Scienze del Territorio non verte su migranti e migrazioni ma, molto più in generale, sulle trasformazioni socio-spaziali che gli spostamenti, le convivenze e i conflitti innescano nei territori che investono. È però inutile negare come, in questo complesso panorama di eventi, il fenomeno che più colpisce la percezione e l’immaginario sia proprio quello legato ai nuovi nomadi – vuoi per le sue dimensioni, oggettivamente macroscopiche, vuoi per la facilità con cui esso si presta a essere ideologizzato e messo al servizio, come parola d’ordine, delle più fantasiose e spericolate operazioni politiche e comunicative. Ora, mentre molto si sa e si dice di queste ultime (respingimenti, blocchi navali, difesa belligerante dei confini, colpevole indifferenza, sfruttamento istituzionalizzato, internamenti, deportazioni, persecuzioni ed espulsioni), non troppo paradossalmente le misure quantitative del fenomeno rimangono quasi sempre al margine della discussione pubblica: cosa che aumenta gli spazi di manovra dell’ideologia e riduce, in proporzione, quelli della conoscenza, della deliberazione e della condivisione.| File | Dimensione | Formato | |
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