Il 7 settembre 2013, il Segretario Generale del Partito Comunista cinese e Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, lanciò la Belt and Road Initiative (infra, anche ‘BRI’), precedentemente nota come The One Belt One Road project, che nel 2017 è stata inclusa nella Costituzione della PRC. Nel richiamarsi alla storica Via della Seta, dal punto di vista infrastrutturale, il progetto ha comportato, fino ad oggi, investimenti per circa 634 miliardi di dollari statunitensi al fine di realizzare due corridoi principali, ovverosia la Silk Road Economic Belt (SREB, anche nota come the Belt), che si inserisce in una Zona economica della Via della Seta ed è volta a connettere l’Asia centroccidentale e l’Europa centrale, da un lato, e la 21st Century Maritime Silk Road (the Road), coinvolgente l’Asia sudorientale, l’Oceania, il Nord Africa e l’Europa. L’ambizioso Progetto non è, tuttavia, limitato allo sviluppo delle vie di comunicazione per i traffici commerciali, bensì si inserisce nella complessiva strategia geopolitica perseguita dalla PRC per affermare, mediante forme di integrazione politico-economica con i Paesi interessati dalla BRI, la propria potenza a livello regionale e mondiale, non solo dal punto di vista commerciale ed imprenditoriale ma anche quale forma di pacificazione soppiantando gli Stati Uniti d’America nel ruolo assunto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale mediante lo European Recovery Program, noto anche come Piano Marshall6. Per la sua collocazione geografica quale porta d’ingresso dal Mediterraneo verso l’Europa, l’Italia, con i suoi porti, è stata fin dall’origine oggetto dell’interesse della PRC al fine della realizzazione della Road prevista dal Progetto de quo, che prevedeva il coinvolgimento dei porti di Ravenna, Trieste e Venezia, riuniti nella c.d. Five Ports Alliance insieme a Koper, in Slovenia, e Rijeka, in Croazia, alleanza che, tuttavia, non ha mai visto la luce.

Zunarelli, S. (2024). Prefazione al volume "Profili giuridici in materia di infrastrutture del trasporto e investimenti esteri da parte di soggetti extra-UE". Bologna : Libreria Bonomo.

Prefazione al volume "Profili giuridici in materia di infrastrutture del trasporto e investimenti esteri da parte di soggetti extra-UE"

ZUNARELLI, STEFANO
2024

Abstract

Il 7 settembre 2013, il Segretario Generale del Partito Comunista cinese e Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, lanciò la Belt and Road Initiative (infra, anche ‘BRI’), precedentemente nota come The One Belt One Road project, che nel 2017 è stata inclusa nella Costituzione della PRC. Nel richiamarsi alla storica Via della Seta, dal punto di vista infrastrutturale, il progetto ha comportato, fino ad oggi, investimenti per circa 634 miliardi di dollari statunitensi al fine di realizzare due corridoi principali, ovverosia la Silk Road Economic Belt (SREB, anche nota come the Belt), che si inserisce in una Zona economica della Via della Seta ed è volta a connettere l’Asia centroccidentale e l’Europa centrale, da un lato, e la 21st Century Maritime Silk Road (the Road), coinvolgente l’Asia sudorientale, l’Oceania, il Nord Africa e l’Europa. L’ambizioso Progetto non è, tuttavia, limitato allo sviluppo delle vie di comunicazione per i traffici commerciali, bensì si inserisce nella complessiva strategia geopolitica perseguita dalla PRC per affermare, mediante forme di integrazione politico-economica con i Paesi interessati dalla BRI, la propria potenza a livello regionale e mondiale, non solo dal punto di vista commerciale ed imprenditoriale ma anche quale forma di pacificazione soppiantando gli Stati Uniti d’America nel ruolo assunto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale mediante lo European Recovery Program, noto anche come Piano Marshall6. Per la sua collocazione geografica quale porta d’ingresso dal Mediterraneo verso l’Europa, l’Italia, con i suoi porti, è stata fin dall’origine oggetto dell’interesse della PRC al fine della realizzazione della Road prevista dal Progetto de quo, che prevedeva il coinvolgimento dei porti di Ravenna, Trieste e Venezia, riuniti nella c.d. Five Ports Alliance insieme a Koper, in Slovenia, e Rijeka, in Croazia, alleanza che, tuttavia, non ha mai visto la luce.
2024
Profili giuridici in materia di infrastrutture del trasporto e investimenti esteri da parte di soggetti extra-UE
V
VIII
Zunarelli, S. (2024). Prefazione al volume "Profili giuridici in materia di infrastrutture del trasporto e investimenti esteri da parte di soggetti extra-UE". Bologna : Libreria Bonomo.
Zunarelli, Stefano
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