I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) rappresentano oggi una grossa sfida socio-sanitaria. Anoressia nervosa, bulimia nervosa, distur- bo da alimentazione incontrollata e, in senso più ampio, tutti i sintomi connessi all'asse cibo- corpo-immagine di sé sono tra le manifestazio- ni di disagio psichico più comuni tra i più gio- vani e non solo. I tradizionali confini entro cui lo psichiatra è sempre stato abituato ad inqua- dare i DCA sono oramai ampiamente supera- ti: l'età d'esordio è spesso pre-puberale, la pro- porzione di maschi affetti è crescente ed il fenomeno, tradizionalmente riservato ai Paesi Occidentali, è oramai globale e transculturale. Nonostante l'avvento del DSM-5 (APA, 2013), abbia contribuito a migliorare l'accura- tezza diagnostica dei DCA, riducendo sensibil- mente il numero di disturbi non altrimenti spe- cificati, i DCA costituiscono per il clinico un significativo banco di prova. In primo luogo, le complicanze internistiche conseguenti alla malnutrizione e/o ai compor- tamenti impropri messi in atto al fine di ottene- re il controllo sul peso e sulla forma del corpo espongono il paziente con DCA ad ingenti rischi quod vitam e quod raletudinem. In secondo luogo, l'ampia variabilità di fenotipi clinici che i pazienti mostrano nel tempo rafforza l'idea che alla base dei DCA esi- stano elementi psicopatologici comuni. Terzo, pur trattandosi primariamente di disturbi psi-chiatrici, la complessa eziopatogenesi multifat- toriale nella quale aspetti psichici, micro- e macro-sociali, oltre che nutrizionali ed organi- ci, si intrecciano con varie modalità e gravità, rende indispensabile un approccio diagnostico e terapeutico multi-disciplinare ed un team di lavoro multi-professionale. Nell'ultimo ventennio, ai CA tradizionali si sono affiancati una serie di disturbi alimenta- ri che solo in parte hanno trovato nel DSM-5 una collocazione ed una definizione nosografi- ca distinta. Si tratta di condizioni in cui il com- portamento alimentare disfunzionale è peculia- re per il timing o per associazione con altre condotte patologiche (es. il consumo di alcool o di steroidi anabolizzanti), ove il controllo è perduto e l'impulso ha il sopravvento. Infine, l'osservazione sempre più frequente di pazienti che manifestano atteggiamenti com- pulsivi in più aree, oltre a quella alimentare, suggerisce un possibile inquadramento dei DCA in un'ottica di addiction.

Pinna, F., Goracci, A., Atti, A., Carpiniello, B., Fagiolini, A., DE RONCHI, D. (2019). I nuovi disturbi del comportamento alimentare. Roma : Alpes Italia.

I nuovi disturbi del comportamento alimentare

Anna Rita Atti;Diana De Ronchi
2019

Abstract

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) rappresentano oggi una grossa sfida socio-sanitaria. Anoressia nervosa, bulimia nervosa, distur- bo da alimentazione incontrollata e, in senso più ampio, tutti i sintomi connessi all'asse cibo- corpo-immagine di sé sono tra le manifestazio- ni di disagio psichico più comuni tra i più gio- vani e non solo. I tradizionali confini entro cui lo psichiatra è sempre stato abituato ad inqua- dare i DCA sono oramai ampiamente supera- ti: l'età d'esordio è spesso pre-puberale, la pro- porzione di maschi affetti è crescente ed il fenomeno, tradizionalmente riservato ai Paesi Occidentali, è oramai globale e transculturale. Nonostante l'avvento del DSM-5 (APA, 2013), abbia contribuito a migliorare l'accura- tezza diagnostica dei DCA, riducendo sensibil- mente il numero di disturbi non altrimenti spe- cificati, i DCA costituiscono per il clinico un significativo banco di prova. In primo luogo, le complicanze internistiche conseguenti alla malnutrizione e/o ai compor- tamenti impropri messi in atto al fine di ottene- re il controllo sul peso e sulla forma del corpo espongono il paziente con DCA ad ingenti rischi quod vitam e quod raletudinem. In secondo luogo, l'ampia variabilità di fenotipi clinici che i pazienti mostrano nel tempo rafforza l'idea che alla base dei DCA esi- stano elementi psicopatologici comuni. Terzo, pur trattandosi primariamente di disturbi psi-chiatrici, la complessa eziopatogenesi multifat- toriale nella quale aspetti psichici, micro- e macro-sociali, oltre che nutrizionali ed organi- ci, si intrecciano con varie modalità e gravità, rende indispensabile un approccio diagnostico e terapeutico multi-disciplinare ed un team di lavoro multi-professionale. Nell'ultimo ventennio, ai CA tradizionali si sono affiancati una serie di disturbi alimenta- ri che solo in parte hanno trovato nel DSM-5 una collocazione ed una definizione nosografi- ca distinta. Si tratta di condizioni in cui il com- portamento alimentare disfunzionale è peculia- re per il timing o per associazione con altre condotte patologiche (es. il consumo di alcool o di steroidi anabolizzanti), ove il controllo è perduto e l'impulso ha il sopravvento. Infine, l'osservazione sempre più frequente di pazienti che manifestano atteggiamenti com- pulsivi in più aree, oltre a quella alimentare, suggerisce un possibile inquadramento dei DCA in un'ottica di addiction.
2019
Manuale di Psichiatria Contemporanea
185
194
Pinna, F., Goracci, A., Atti, A., Carpiniello, B., Fagiolini, A., DE RONCHI, D. (2019). I nuovi disturbi del comportamento alimentare. Roma : Alpes Italia.
Pinna, Federica; Goracci, Arianna; Atti, ANNA-RITA; Carpiniello, Bernardo; Fagiolini, Andrea; DE RONCHI, Diana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1006127
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