Il saggio presenta un'indagine pedagogica sulla rappresentazione narrativa e artistica di fili, vestiti, tessuti e tecniche come il cucito, il ricamo, la tessitura nonchè la storia della moda, l'abbigliamento e il costume nell’infanzia. La ricerca si basa su un repertorio internazionale di testi narrativi, illustrati o divulgativi, provenienti dalla storia della letteratura e dall'editoria per l'infanzia e l'adolescenza internazionale. I riferimenti critici, storici e pedagogici sono internazionali e interdisciplinari e attingono allo studio dell’immaginario di stampo francese, alla storia della pedagogia e dell’educazione, ai Fashion studies, alla psicoanalisi e alla filosofia e allo studio dell’illustrazione e della letteratura per l’infanzia di scuola bolognese nel dialogo internazionale. La relazione quotidiana, affettiva, simbolica, pratica e storica con la dimensione vestimentaria, nella storia della moda e del costume come nella vita infantile è osservata e problematicamente ragionata attraverso i libri per bambini e le loro figure. La storia poco raccontata di una dimensione materiale e simbolica come quella del filo, onnipresente nelle narrazioni e nel linguaggio, emerge a rivelare in filigrana trame silenziose - silenziate - relative alla storia sociale e culturale delle donne e dell'infanzia, inscindibilmente intrecciate. Vestiti narrativi memorabili come quelli di Pinocchio, la Guerra dei bottoni, Pippi Calzelunghe, Mary Poppins; sarti celebri come quello di Gloucester e i topolini di Beatrix Potter, biografie di stiliste e artiste da Coco Chanel a Elsa Schiaparelli, da Ann Lowe a Louise Borgeois, fiabe classiche come Cenerentola o Cappuccetto rosso, albi illustrati con fili cuciti e collage di stoffe, pattern grafici culturalmente significanti e stratificati come le righe, gesti corporei che costruiscono indispensabili apprendimenti nell’infanzia – ne hanno scritto i maestri della pedagogia Rousseau, Pestalozzi, Dewey, Montessori - tessuti e manufatti che testimoniano appartenenze e autodeterminazioni, vestiti preferiti e detestati, abiti per le bambole e per la festa, il corredo di famiglia e gli abiti da cerimonia: in questo saggio modelli classici e contemporanei prendono la forma di una collezione favolosa di racconti e visioni, che moltiplica le prospettive possibili e le esperienze di lettura e omaggia la memoria culturale, grafica, artistica e tecnica, come traccia di itinerari di senso. Il saggio valorizza la storia materiale e simbolica della moda e del costume all’interno di una cornice pedagogica indirizzata al potenziamento della consapevolezza della condizione integrata che l'umano vive, fra individuo, relazione e ambiente, nella sua irriducibile dimensione narrativa, corporea e simbolica, in un continuum di generazioni e di madri. Suggerisce un inedito itinerario storico e critico che incoraggia a guardare agli oggetti e ai gesti del quotidiano, e ai fili della memoria, con rinnovato stupore.
Terrusi, M. (2025). Il guardaroba favoloso. Moda e costume nella letteratura per l'infanzia. Roma : Carocci.
Il guardaroba favoloso. Moda e costume nella letteratura per l'infanzia
Marcella Terrusi
2025
Abstract
Il saggio presenta un'indagine pedagogica sulla rappresentazione narrativa e artistica di fili, vestiti, tessuti e tecniche come il cucito, il ricamo, la tessitura nonchè la storia della moda, l'abbigliamento e il costume nell’infanzia. La ricerca si basa su un repertorio internazionale di testi narrativi, illustrati o divulgativi, provenienti dalla storia della letteratura e dall'editoria per l'infanzia e l'adolescenza internazionale. I riferimenti critici, storici e pedagogici sono internazionali e interdisciplinari e attingono allo studio dell’immaginario di stampo francese, alla storia della pedagogia e dell’educazione, ai Fashion studies, alla psicoanalisi e alla filosofia e allo studio dell’illustrazione e della letteratura per l’infanzia di scuola bolognese nel dialogo internazionale. La relazione quotidiana, affettiva, simbolica, pratica e storica con la dimensione vestimentaria, nella storia della moda e del costume come nella vita infantile è osservata e problematicamente ragionata attraverso i libri per bambini e le loro figure. La storia poco raccontata di una dimensione materiale e simbolica come quella del filo, onnipresente nelle narrazioni e nel linguaggio, emerge a rivelare in filigrana trame silenziose - silenziate - relative alla storia sociale e culturale delle donne e dell'infanzia, inscindibilmente intrecciate. Vestiti narrativi memorabili come quelli di Pinocchio, la Guerra dei bottoni, Pippi Calzelunghe, Mary Poppins; sarti celebri come quello di Gloucester e i topolini di Beatrix Potter, biografie di stiliste e artiste da Coco Chanel a Elsa Schiaparelli, da Ann Lowe a Louise Borgeois, fiabe classiche come Cenerentola o Cappuccetto rosso, albi illustrati con fili cuciti e collage di stoffe, pattern grafici culturalmente significanti e stratificati come le righe, gesti corporei che costruiscono indispensabili apprendimenti nell’infanzia – ne hanno scritto i maestri della pedagogia Rousseau, Pestalozzi, Dewey, Montessori - tessuti e manufatti che testimoniano appartenenze e autodeterminazioni, vestiti preferiti e detestati, abiti per le bambole e per la festa, il corredo di famiglia e gli abiti da cerimonia: in questo saggio modelli classici e contemporanei prendono la forma di una collezione favolosa di racconti e visioni, che moltiplica le prospettive possibili e le esperienze di lettura e omaggia la memoria culturale, grafica, artistica e tecnica, come traccia di itinerari di senso. Il saggio valorizza la storia materiale e simbolica della moda e del costume all’interno di una cornice pedagogica indirizzata al potenziamento della consapevolezza della condizione integrata che l'umano vive, fra individuo, relazione e ambiente, nella sua irriducibile dimensione narrativa, corporea e simbolica, in un continuum di generazioni e di madri. Suggerisce un inedito itinerario storico e critico che incoraggia a guardare agli oggetti e ai gesti del quotidiano, e ai fili della memoria, con rinnovato stupore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.