Il Progetto Camaiano ha come obiettivo primario l’individuazione e il censimento delle evidenze archeologiche relative al complesso religioso della pieve di San Gerusalemme e San Giovanni Battista a Camaiano, menzionata per la prima volta in un documento della metà del X secolo (958 d.C.). Una prima attività di ricerca ha interessato l’intero fianco occidentale della collina posta tra i botri Sanguigna e Riardo, in corrispondenza dei poderi Cappellese, Porcarecce e Nuovo, localizzati nella frazione di Castelnuovo della Misericordia, nel comune di Rosignano Marittimo (LI). Precedenti ritrovamenti archeologici testimoniano una frequentazione più antica, fin dalla tarda età ellenistica. L’analisi della cartografia storica insieme alla disamina delle foto satellitari ha permesso di definire la viabilità antica, oggi scomparsa, e l’esatta posizione della pieve, abbandonata a partire dalla fine del XIV secolo. La prima campagna di scavo archeologico ha previsto l’apertura di un’area di scavo di circa 300mq in corrispondenza della parte tergale dell’edificio religioso. L’intensa attività agricola degli ultimi decenni ha alterato il deposito superficiale e danneggiato i lacerti delle strutture sottostanti, ridotti a livello di fondazione a causa della pesante spoliazione e recupero dei materiali per la costruzione della chiesa di Castelnuovo della Misericordia e dei poderi circostanti. La pieve risulta avere un impianto a tre navate con quella centrale a terminazione absidata; le fondazioni, larghe circa 1,5m, sono caratterizzate da una muratura composta da ciottoli e spacchi di pietre calcaree legati da malta a base di calce di colore biancastro molto tenace. L’indagine archeologica ha permesso di individuare un edificio più antico, a pianta rettangolare, con orientamento N-S, precedente la costruzione della pieve. La campagna di scavo 2024 ha permesso di individuare sei sepolture, quattro all’esterno della pieve, due all’interno. Nessuna sepoltura è stata ritrovata intatta poiché interessate o da lavorazioni agricole o da manomissioni recenti atte al recupero di preziosi. Due sepolture invece non presentavano al loro interno l’inumato. L’indagine archeologica ha permesso il recupero di un discreto numero di materiali ceramici e metallici che hanno permesso di delineare un ampio arco cronologico di frequentazione, che va dalla tarda età ellenistica (fr. di coppe a vernice nera) a quella tardo medievale, momento in cui la pieve fu rapidamente abbandonata. Tra i vari reperti si segnalano alcune monete di XII-XIV secolo, tra cui un grosso di Pisa ed emissioni minute di zecche toscane ed extraregionali (Italia Meridionale).

Cirelli, E. (In stampa/Attività in corso). Pieve di Camaiano (Rosignano Marittimo - LI).

Pieve di Camaiano (Rosignano Marittimo - LI)

Enrico Cirelli
Primo
In corso di stampa

Abstract

Il Progetto Camaiano ha come obiettivo primario l’individuazione e il censimento delle evidenze archeologiche relative al complesso religioso della pieve di San Gerusalemme e San Giovanni Battista a Camaiano, menzionata per la prima volta in un documento della metà del X secolo (958 d.C.). Una prima attività di ricerca ha interessato l’intero fianco occidentale della collina posta tra i botri Sanguigna e Riardo, in corrispondenza dei poderi Cappellese, Porcarecce e Nuovo, localizzati nella frazione di Castelnuovo della Misericordia, nel comune di Rosignano Marittimo (LI). Precedenti ritrovamenti archeologici testimoniano una frequentazione più antica, fin dalla tarda età ellenistica. L’analisi della cartografia storica insieme alla disamina delle foto satellitari ha permesso di definire la viabilità antica, oggi scomparsa, e l’esatta posizione della pieve, abbandonata a partire dalla fine del XIV secolo. La prima campagna di scavo archeologico ha previsto l’apertura di un’area di scavo di circa 300mq in corrispondenza della parte tergale dell’edificio religioso. L’intensa attività agricola degli ultimi decenni ha alterato il deposito superficiale e danneggiato i lacerti delle strutture sottostanti, ridotti a livello di fondazione a causa della pesante spoliazione e recupero dei materiali per la costruzione della chiesa di Castelnuovo della Misericordia e dei poderi circostanti. La pieve risulta avere un impianto a tre navate con quella centrale a terminazione absidata; le fondazioni, larghe circa 1,5m, sono caratterizzate da una muratura composta da ciottoli e spacchi di pietre calcaree legati da malta a base di calce di colore biancastro molto tenace. L’indagine archeologica ha permesso di individuare un edificio più antico, a pianta rettangolare, con orientamento N-S, precedente la costruzione della pieve. La campagna di scavo 2024 ha permesso di individuare sei sepolture, quattro all’esterno della pieve, due all’interno. Nessuna sepoltura è stata ritrovata intatta poiché interessate o da lavorazioni agricole o da manomissioni recenti atte al recupero di preziosi. Due sepolture invece non presentavano al loro interno l’inumato. L’indagine archeologica ha permesso il recupero di un discreto numero di materiali ceramici e metallici che hanno permesso di delineare un ampio arco cronologico di frequentazione, che va dalla tarda età ellenistica (fr. di coppe a vernice nera) a quella tardo medievale, momento in cui la pieve fu rapidamente abbandonata. Tra i vari reperti si segnalano alcune monete di XII-XIV secolo, tra cui un grosso di Pisa ed emissioni minute di zecche toscane ed extraregionali (Italia Meridionale).
In corso di stampa
2024
Cirelli, E. (In stampa/Attività in corso). Pieve di Camaiano (Rosignano Marittimo - LI).
Cirelli, Enrico
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