Per cogliere la complessità della produzione artistica italiana di epoca postmoderna, tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, è fondamentale sondare gli interstizi tra arti visive, performative e mediali, ma anche tra istanze d’avanguardia, scenari alternativi e i nuovi “prodotti” audiovisivi della cultura pop. Bisogna guardare, inoltre, all’utilizzo del video, nelle sue varie declinazioni, non semplicemente come medium, ma come linguaggio, o meglio una “lingua franca”, come chi scrive si è trovato ad affermare altrove. Il saggio esplora le convergenze tra video e danza attraverso l’analisi di alcune ibride performance di matrice musicale, pensate per il video e che del video hanno mutuato, decostruendoli, il linguaggio, il ritmo e gli effetti. Il contesto rispetto al quale ci si muove è quello che alcuni studiosi e curatori hanno definito della “videodanza”, attraverso l'analisi delle forme di danza meccanica, i video-corpi e i corpi-schermo di figure quali David Zed, Franco Battiato, Matia Bazar, Magazzini Criminali e Giovanotti Mondani Meccanici, la cui produzione ha proposto forme di allegoria del video in virtù della loro dimensione mediatica.

Spampinato, F. (2024). RWD-FWD-STOP. Danza meccanica, video-corpi e corpi-schermo in Italia negli anni Ottanta. Roma : Dino Audino.

RWD-FWD-STOP. Danza meccanica, video-corpi e corpi-schermo in Italia negli anni Ottanta

Francesco Spampinato
2024

Abstract

Per cogliere la complessità della produzione artistica italiana di epoca postmoderna, tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, è fondamentale sondare gli interstizi tra arti visive, performative e mediali, ma anche tra istanze d’avanguardia, scenari alternativi e i nuovi “prodotti” audiovisivi della cultura pop. Bisogna guardare, inoltre, all’utilizzo del video, nelle sue varie declinazioni, non semplicemente come medium, ma come linguaggio, o meglio una “lingua franca”, come chi scrive si è trovato ad affermare altrove. Il saggio esplora le convergenze tra video e danza attraverso l’analisi di alcune ibride performance di matrice musicale, pensate per il video e che del video hanno mutuato, decostruendoli, il linguaggio, il ritmo e gli effetti. Il contesto rispetto al quale ci si muove è quello che alcuni studiosi e curatori hanno definito della “videodanza”, attraverso l'analisi delle forme di danza meccanica, i video-corpi e i corpi-schermo di figure quali David Zed, Franco Battiato, Matia Bazar, Magazzini Criminali e Giovanotti Mondani Meccanici, la cui produzione ha proposto forme di allegoria del video in virtù della loro dimensione mediatica.
2024
Danza, schermi, visori. Contaminazioni coreografiche nella scena italiana
38
47
Spampinato, F. (2024). RWD-FWD-STOP. Danza meccanica, video-corpi e corpi-schermo in Italia negli anni Ottanta. Roma : Dino Audino.
Spampinato, Francesco
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